giovedì 30 settembre 2010

Ciaccia all'uva

a lei piaccio così, ma...
... non sto dormendo
Riflessi zero e continuo a vedere sempre lo stesso film.. mi muovo con molta lentezza e va proprio bene.
Mi sento sorprendentemente sensibile, nel senso di apertura alle cose che tuttavia tardano ad arrivare, ma io paziento e spero, domani inizia un nuovo mese, il conto alla rovescia per i cambiamenti continua e sono pronta a quanto arriverà.
Ho bisogno di avvolgibilità in tutta la sua essenza.

Per questo motivo sto cucinando cose semplici e anche se avrei voglia di intraprendere tortuose strade culinarie scelgo la via della sobrietà se così può dire...
Oggi vi propongo un dolce toscano che in questi giorni è stato avvistato su molte pagine amiche :) soprattutto qui ... grazie ancora a Micaela per l'ispirazione e la ricetta :)
Comfort food appena scoperto, necessario sporcarsi il più possibile e macchiare la tovaglia con il sughetto, mangiare a grandi morsi senza pensarci troppo... una vera goduria autunnale. Avvolgente.

Presto comparirà in queste pagine un suo parente... ma dovrò pazientare e andare a raccogliere in un bellissimo campo ciò che mi serve...







INGREDIENTI

1200 gr di uva ... (io ho usato metà uva fragola e metà uva merlot per renderlo meno dolce e più sostenuto come gusto, ma questa è una scelta puramente personale... non me ne vogliano gli amici toscani)
farina 450g
9 cucchiai di zucchero (pardon... non l'ho pesato)
lievito di birra fresco 1 cubetto
1 bicchiere d'acqua
olio d’oliva di quello buono (io ho usato un'ottimo marchigiano ... non me ne vogliano gli amici toscani :)))
1 presa generosa di sale
semini d'anice

Unite la farina, tre cucchiai di zucchero e il sale, aggiungete il lievito sciolto nell'acqua tiepida, tre cucchiai d'olio e lavorate l'impasto finchè non sarà bello sodo ed elastico. Lasciate lievitare per 1-2 ore. Io dovevo andare a lavorare e l'impasto ha lievitato per 4 ore, ma il risultato finale non ne ha risentito... anzi...
Sgonfiate l'impasto, dividetelo in due e tirate due sfoglie rettangolari una delle quali sarà leggermente più ampia per fare i bordi. Con la sfoglia più grande foderate una teglia da pasticcio (più o meno 30-40 cm di lunghezza)che avrete precedentemente coperto con carta da forno.
Distribuite poco più della metà dell'uva, un bel giro d'olio, tre cucchiai di zucchero spolverati per bene su tutta l'uva e una manciatina di semini d'anice ben distribuiti.
Copriamo con la seconda sfoglia più piccola e sigilliamo bene i bordi ripiengandoli su loro stessi.
Distribuiamo l'uva rimasta, altro giro d'olio, altri 2-3 cucchiai di zucchero e altra manciatina di semini d'anice.
In forno a 180° gradi per un'ora. La vostra casa profumerà di uva in modo sublime.
Lasciar raffreddare e gustare possibilmente il giorno dopo in modo che il succo d'uva impregni per bene la vostra ciaccia.
Buona pappa :)

e adesso... così... mi ascolto loro... e... basta. ecco.

martedì 28 settembre 2010

La crostata della Signora Braito


Da quando ho internet ho passato mesi (forse anni) su Cookaround a spulciare tutte le ricette, leggere i commenti e sognare cose buonissime...
Da lì ad aprire il blog il passo è stato breve... In quel forum ho imparato moltissimo.
Ho provato molte ricette proposte, ma una era segnata da tempo sulla lavagnetta mentale... la crostata di M. Braito... alla data attuale 205 pagine di commenti tutti entusiasti. Bisognava provarla per forza.
Non chiedetemi chi è M. Braito perchè non lo so, anzi se qualcuno di voi lo sa per favore me lo dica così le mando un regalo e un sacco di complimenti.
Questo dolce è facilissimo, velocissimo e buonissimo.
Si tratta di una frolla lievitata in cui il ripieno viene spalmato in superficie ma grazie alla lievitazione sprofonda letteralmente nella pasta lasciandola fragrante e gustosa in modo eccezionale.
Si presta a molte varianti... con la cioccolata, con ricotta e amaretti, marmellata, lemon curd e chi più ne ha più ne metta :)

INGREDIENTI

200g di farina 00

170g di zucchero
170 g di burro morbido
2 uova + 1 tuorlo sbattuti con la forchetta
1 cucchiaio di lievito
1 cucchiaio abbondante di rhum scuro
un pizzico di sale

1 vasetto di marmellata di albicocche (o crema cacao, lemon curd, etc....)

Unire gli ingredienti secchi e mescolare bene, aggiungere il rhum cercando di stemperarlo con la farina il puù possibile. Unire le uova sbattute con la forchetta e alla fine il burro morbido. Mescolare bene fino ad ottenere un bell'impasto cremoso che spalmeremo su una teglia foderata con carta forno. Creare delle fossette sull'impasto con il dorso del cucchiaio e coprire la superficie con tutta la marmellata.
Infornare a 170° per circa 40 minuti facendo attenzione alla coloritura. lasciate raffreddare eeeee...

Buona pappa :)

Vi lascio con loro... che ascoltavo da piccina e poi hanno fatto questo brano secondo me splendido.

Maledetto venerdì 17!!!!

Il post sui biscotti all'ananas mi ha scombinato il blog e quindi ho dovuto cancellarlo...
Sicuramente è stata colpa di Venerdì 17 (non dell'html eeeeeh???)
No no
Colpa di venerdì 17.
Te lo dico io.
Rimetterò il post questo fine settimana perchè qualcuno è stato così carino da richiedermelo :)
Pandino ama tutti.
Essì.

giovedì 23 settembre 2010

Key Lime pie e mirtilli

A volte scopriamo le cose più impensabile in modi assurdi.
Questo dolce è stato scoperto per caso guardando un telefilm che mi piace moltissimo... Dexter.
Il protagonista è un serial killer che lavora per la squadra omicidi di Miami, un ematologo che uccide solamente persone che hanno compiuto crimini bruttissimi e sono rimaste impunite.
In una puntata particolarmente toccante Dexter fa visita ad una vecchia amica che si trova in ospedale in fin di vita e come ultimo desiderio vuole mangiare una fetta di Key Lime pie degna di questo nome. Dexter continua a portare all'amica fette di dolce, ma l'amica non è mai soddisfatta...
Troppo gialla, troppo verde, troppa panna, troppa meringa... Quante variabili eh?
Inventata a Key West, Florida a fine del 1800, questo dolce è fatto da pochi ingredienti, ma quello fondamentale oltre al famoso Key Lime (più piccolo e aromatico del lime normale) è il latte condensato e questo perchè il latte fresco non era reperibile in mancanza di adeguata refrigerazione.
Questa torta può anche non essere cotta in quanto il succo acido del lime "cuoce" le uova del ripieno. Io ho preferito fargli fare un breve giretto in forno tanto per essere sicura.
Non ho preparato la meringa come copertura, ho semplicemente montato della panna fresca ed ho servito il dolce con dei mirtilli freschi che finalmente sono scesi di prezzo... non so da voi, ma qui li paghiamo a peso d'oro... mannaggia.
Mi ha troppo soddisfatta questo dolce, il ripieno è fenomenale, zuccherato e acidulo al tempo stesso, la base di biscotti non è troppo burrosa anche se in molte varianti della ricetta si può trovare la base di pasta frolla, variazione che proverò sicuramente.

INGREDIENTI

Per la base:
150 gr di biscotti secchi
30 gr di burro
un goccino d'acqua se serve

Per il ripieno:
5 lime
3 tuorli
400 gr circa di latte condensato (una lattina o 2 tubi)

Sbriciolare molto finemente i biscotti ed unirli al burro sciolto, aggiungere un goccino d'acqua, compattare il tutto sul fondo di una tortiera a cerniera e far riposare in frigo. Montare i tuorli con le scorze grattuggiate dei lime, aggiungere poco a poco il latte condensato sempre lavorando il tutto con il frullino.
Aggiungere il succo dei lime e dare un'ultima frullatina. Versare la crema nella tortiera e cucinare per 15 minuti a 180°.
Lasciar raffreddare e decorare con qualche fettina di lime... e panna... e mirtilli... volendo :)

Buona pappa :*


mercoledì 15 settembre 2010

La Sacher e il racconto di come il Pandino si mangiò l'originale

Torniamo alla realtà... torniamo a questo tempo che non sa decidersi, al lavoro, impegni, obblighi e buoni propositi? Sicuramente un sacco di propositi :)
Torno di notte, per acclimatarmi di nuovo nella mia casina virtuale. Grazie a tutti per i commenti che avete lasciato mentre ero assente :* Mi è mancato tanto stare qui...
Bentornata Tibia, bentornato Pandino mio.

Ordunque... Siamo in preparazione psicologica per il tempo delle sciarpine, ho già pronta una buona pila di libri e una ottima selezione di the per l'inverno, la coperta di pelo viola (hehehehe) è già tornata sul letto e un esercito di cuscini mi coccolerà nelle mie letture, i gatti già sono pronti a farmi compagnia per stare più al calduccio... Questo autunno lo sto proprio aspettando.
L'estate è andata bene nonostante le ferie pianificate a zonzo per concerti in Belgio e Germania siano saltate a causa di inaspettate giornate di lavoro ad inizio agosto... poco male, è stato bellissimo lo stesso, io e B. siamo stati bene.
Il nostro piccolo tour si è snodato tra Austria, Baviera, Slovenia e una visitina in Croazia per vedere che tempo faceva laggiù.
Un bel giro lungo lungo le sponde del Danubio che in realtà non è blu ma marroncino!
Abbiamo visitato le città più importanti dell'Austria... Klagenfurt ,Graz, Vienna , Linz ...
In Baviera non potevamo non tornare per almeno due giorni a Monaco per poi andare a scoprire Regensburg, Passau e il magnifico "Nido d'aquila", il rifugio alpino di Hitler a quasi 1900 m di altitudine. Da lì abbiamo di nuovo attraversato l'Austria, per unaveloce puntatina a Villach e poi giù alla scoperta di Zagabria visitata in un pomeriggio caldissimo :)

A Vienna... nella Vienna che continua a piacermi immensamente, siamo tornati per vedere quanto avevamo lasciato indietro due anni fa... Il Leopold Museum, il bellissimo Belvedere, il palazzo della Secessione e la Sacher.
Ho mangiato due fette della mitica torta nel tempio della sua creazione, al Cafè dell'hotel Sacher... mi sono tolta questa soddisfazione e lo rifarei con altrettanto piacere.L'ambiente è bellissimo, ottone e velluto rosso, dipinti alle pareti e personale molto gentile e ... il caffè lì è davvero buono! Cosa da non sottovalutare assolutamente visti i beveroni che di solito si trovano da quelle parti...
Parliamo di Lei...in verità è molto più zuccherosa e pesantina di quella che ho sempre immaginato come l'originale, ma soprattutto la glassa è tenera mentre io (come molti altri) avevo sempre pensato che fosse una copertura solida di cioccolato fondente.
La glassa può fare la differenza assolutamente e quella originale è molto dolce e si sente benissimo lo zucchero a velo.
Due fette sono state difficili da digerire, ma quando mi ricapitava?
Ho analizzato fino all'ultima briciola cercando di carpirne almeno qualche segreto...
B. ha gustato invece una versione bianca con arance candide e cioccolato bianco, molto buona e profumata anche lei... potrebbe essere un'idea per un futuro esperimento ... chissà...

la prima fetta

la seconda fetta (ehm)
Adesso però non mi resta che darvi la mia versione :)
Non potevo non provarci non appena tornata a casa!
Astenersi deboli di cuore e salutisti, qui si va sul pesante e non si può tagliare niente altrimenti non è una Sacher, ma un torta al cioccolato.
Ho avuto la fortuna di avere in casa un'ottima marmellata di albicocche fatta in casa con frutta dell'albero di chi l'ha preparata, poco dolce e molto compatta, perfetta per il mio scopo.

Ecco una fetta della mia creazione
ecco la ricetta

INGREDIENTI (Per uno stampo da 26 cm)

300 gr di cioccolato fondente
150 gr di burro
5 uova
150 gr di zucchero
100 gr di farina di mandorle
100 gr di farina
2 cucchiaini di lievito per dolci
tre cucchiai di zucchero a velo
mezzo bicchiere d'acqua

Sciogliamo a bagnomaria 150 gr di cioccolato e aggiungiamolo al burro che avremo precedentemente montato con metà dello zucchero. Aggiungiamo un tuorlo alla volta ammalgamando molto bene. Aggiungiamo la farina di mandorle.
Montiamo gli albumi con un pizzichino di sale e il restante zucchero fino ad avere una neve sodissima. Mescoliamo la farina con il lievito per dolci.
Aggiungiamo gli albumi montati e la farina al nostro precedente composto morbido. Alternate
albumi e farina, facendo incamerare più aria possibile. Prendetevi tutto il tempo che vi serve perchè non si deve smontare assolutamente.
Versiamo nella teglia e cuciniamo a 180° per 40-45 minuti.
Una volta cotta lasciamola raffreddare in tutta tranquillità, poi tagliamola a metà e farciamola con abbondante marmellata di albicocche. Spalmare un velo di marmellata anche sulla superficie del "coperchio"... basta un velo sottile per far aderire bene la glassa.
Sciogliere a bagnomaria il restante cioccolato, aggiungere lo zucchero a velo sempre mescolando e l'acqua poco a poco finchè non raggiung una buona consistenza spalmabile.
Distribuite la glassa su tutta la torta e siate abbondanti, non timidi... usatela tutta!!!
Lasciate la vostra creatura a farsi un pisolino in frigo per 8-10 ore ma ricoradtevi di lascialrla a temperatura ambiente per circa mezz'oretta prima di servirla.
Conservate coperta a temperatura ambiente... se riuscite a resistere :)

Un bacino dal Pandino :*

e un brano bellissimo per ricominciare ...