venerdì 29 aprile 2011

Pasticcio di patate all'ortolana


Buon pomeriggetto,
vi scrivo in diretta dal mio negozio in un momento di tranquillità.
Qui il tempo è davvero brutto, piove, smette, piove, rismette. 
Bah
Ascolto la radio e intanto aspetto arrivi la prossima cliente....

Oggi vi propongo una ricetta abbastanza sostanziosa, ma molto buona e ricca di verdure.
Un ottimo piatto unico che vi riempirà allegramente la pancia :)
Si tratta di un pasticcio di verdure arrichito da provola affumicata e speck, ottimo tiepido e buonissimo anche freddo tagliato a cubetti come aperitivo.

INGREDIENTI
Per tortiera da 26 cm (8 porzioni abbondanti)

1 Kg di patate olandesi 
1 melanzana tonda
1 peperone rosso
1 zucchina
100 gr di provola affumicata
1 fetta di speck da mezzo cm di spessore
sale 
pepe
uno spicchio d'aglio
origano
noce moscata
olio evo q.b.
pan grattato

Iniziamo con il lessare le patate in abbondante acqua salata.Mi raccomando non fatele cucinare troppo, devono essere belle sode e non disfarsi. Lasciatele raffreddare, sbucciatele e tenetene da parte due. Passate al setaccio le restanti, aggiungete una presa di sale, una di pepe e abbondante noce moscata. Fate riposare in frigo questa sorta di purè.
Lavate e tagliate a tocchetti la melanzana, la zucchina e il peperone. In una padella antiaderente fate scaldare un po' d'olio evo con uno spicchio d'aglio, aggiungere la verdure, salare, pepare e cucinare per circa 15 minuti, le zucchine e la melanzana devo essere non troppo morbide. Prendete la patata che avevate tenuto da parte e tagliatela a tocchetti, aggiungetela al misto di verdure facendo saltare il tutto a fuoco vivace per 5 minuti. Aggiungere l'origano e togliere l'aglio.
Tagliate a cubetti la provola e lo speck.
Foderate la tortiera con della carta forno, stendere il primo strato di purea di patate compattandolo bene con le mani, fate il secondo strato con tutto il misto di verdura saltata, cubetti di provola e speck. Mi raccomando usate pure tutto lo speck per l'interno ma tenete da parte un po' di provola per lo strato finale. Dovrete avere davanti più o meno una cosina così...

                           
Coprire con il secondo strato di purea di patate, spolverare abbondantemente con pan grattato e parmigiano e con la provola a cubetti che avevate tenuto da parte. Infornare a 180° per 30 minuti fino a che si sarà formata una bella crosticina croccante e colorita.

Buona pappa :)

domenica 24 aprile 2011

Fugassa mon amour


 Buona Pasqua a tutti!!!!!
Auguri a tutti quanti :***

Aaaaaaaaah oggi me la tiro un po' come si suol dire.
Ogni tanto ci vuole no?
Ci vuole ci vuole eccome se ci vuole.

Ho fatto la fugassa.
Ho fatto un incredibile fugassa.
Ho fatto una fugassa dire buona è come offenderla.

Ieri l'ho portata in negozio e l'ho offerta a tutte le mie clienti e siccome ne parlavo da tre giorni le clienti che sono venute fino a ieri sera sono più o meno tornate tutte perchè volevano assaggiarla e vedere se ce l'avevo fatta. Habemus fugassam!



Ok basta.
Me la sono tirata abbastanza.

La fugassa è un dolce tipicamente veneto e tipicamente pasquale.
La trovate praticamente ovunque, in qualsiasi panificio, supermercato, rigattiere, pompa di benzina... qui la fugassa spopola ed impazza e tutti la vogliono. Io personalmente ne mangio moltissima ed ho una predilezione per la versione padovana con una bella crosticina, tanto zucchero a velo e la pasta morbissima ed ariosa. Mi dispiace ma non ho fatto la padovana anche se la pasta così ariosa la ricorda molto.

Forse ho avuto il cosiddetto colpo di fortuna o forse ho trovato la ricetta giusta fattostà che al primo tentativo è venuta egregiamente. La ricetta l'ho presa qui e ringrazio moltissimo Menta e Cioccolato perchè questa versione è perfetta! Ho apportato dei piccolissimi cambiamenti solamente per motivi "gestionali" diciamo :)

Avviso già che si tratta di una preparazione molto lunga e se non avete un' impastatrice il lavoro diventa snervante. Io non ho un impastatrice ma ho usato il mio amatissimo frullino del '15-'18 armato di ganci che dovrebbero fungere da impastatrice appunto. Ci ho messo una vita, ma il risultato vale tutta la fatica. Provateci e sentirete.

Ho la fortuna di essere nata a Castelfranco Veneto, patria dell'aroma Spumadoro, un concentrato di agrumi che è fondamentale per creare il “gusto fugassa” come lo chiamo io. Questo aroma qui si trova ovunque ovviamente, ma può essere sostituito da una generosissima dose di buccia grattuggiata di limone e un bicchierino di contreau (per la parte dell'arancia che in questo periodo è assai impossibile trovare). Lo spumadoro viene usato anche per i panettoni, i crostoli e le focacce venete.

Ok. sono pronta. Andiamo. Gli orari riportati sono quelli che ho usato io, ma capisco che impastare all'una di notte sia difficile e anche un po' da pazzi, ma ero uscita con un'amica e bere una birretta e tornata a casa ho svolto il mio compito.
Ultima considerazione... non ho usato uno stampo di carta perchè non mi sono ricordata di comprarlo così ho optato per uno stampo a cerniera di 26 cm.
Il peso finale della focaccia cotta è di circa 900 festosissimi grammi.

INGREDIENTI
Per uno stampo da 26 cm e una focaccia da 900 gr

300 gr di farina Manitoba
200 gr di farina 00
mezzo bicchiere di latte
4 uova
mezzo panetto di lievito di birra fresco
100 gr di burro morbido
120 gr di zucchero
5 cucchiai di aroma Spumadoro o buccia di limone grattuggiata e un bicchierino di contreau
aroma spumadoro 5-6 cucchiai
zucchero in granella
1 presa di sale
zucchero semolato
mandorle
1 uovo e un goccino di latte per spennellare (ne avanzerà un po' vi avviso già)

Ore 18.00

Sciogliere il lievito nel latte tiepido insieme a 20 gri zucchero e 100 gr di farina, lasciar lievitare fino al raddoppio.

Ore 19.00

Al lievitino unire 200 gr di farina, 2 uova, 60 gr di zucchero, impastare con fino all'incordatura e poi aggiungere 60 gr di burro morbido. Incordare vuol dire che l'impasto risulta bello liscio e si stacca dalle pareti. Ci vuole almeno una mezz'oretta.

Ore 24.00

Al precedente impasto unire unire 200 gr di farina, 2 uova, 60 gr di zucchero, gli aromi, incordare di nuovo e poi aggiungere il restante burro morbido e il sale.
Questa volta per incordare ho impiegato un'ora (grazie frullino).
Riporre l'impasto in una pentola dai bordi alti, coprire con pellicola trasparente e lasciar lievitare fino al mattino.

Ore 7.00

L'impasto ha rotto la pellicola da quanto è potente :)
Sgonfiarlo, lavorarlo per altri 5 minuti e metterlo a lievitare in forno spento fino alle 13.00.

13.00

Incidere la superficie della focaccia a croce. Spennallarla con un uovo sbattuto con un goccino di latte. Cospargerla di zucchero semolato, granella di zucchero e mandorle spellate.
Infornare a 170° per 45 minuti circa controllando smpre che non si scurisca troppo e nel caso coprirla con un foglio di alluminio.
Mi raccomando pizionatela nella parte bassa del forno perchè crescerà un bel po'.
Lasciar raffreddare e sformare. Pappare e farsi tanti complimenti gesticolando e saltellando come dei matti :)
Conservare in un bel sacchetto di pellicola per alimenti.

Buona pappa :)
Buona Pasqua e una felicissima Pasquetta!!!

mercoledì 20 aprile 2011

Insalata con cetrioli e pomelo

Quando ero piccina, molto piccina e stavo imparando a parlare, in casa le idee erano un po' confuse riguardo l'inflessione che avrebbe assunto la mia parlata.
La mia mamma, originaria della provincia di Salerno, era inflessibile sul fatto che nessuno in famiglia dovesse parlarmi in dialetto veneto per non confondermi le idee, mia nonna paterna invece mi parlava sempre in dialetto e così per far contenti tutti quanti io creavo dei simpatici neologismi.
La mela in dialetto veneto è il “pomo” ma nella mia lingua mamma-nonna diventò la “pomela” o il “pomelo”.
Beh la settimana scorsa me ne andavo razzolando su e giù per il reparto ortofrutta e mi trovo di fronte ad un pompelmone gigante e giallissimo, più grande di un melone, abbasso lo sguardo e vedo il nome … “POMELO” o Citrus Maxima.
Esiste. Quale meraviglia.


Lui esiste ed io non ho creato neologismi fruttati.
Acquistato lo splendido fruttone da 1,6 kg , sono subito corsa a casa per papparmelo.
Le mie aspettative erano corrette, si tratta di un agrume dall'essenza molto simile al pompelmo ma molto più dolce e aromatico. Questo gigante arriva a pesare la bellezza di 10 kg .La buccia è spessa più di un centimetro ed ha la consistenza del pane morbido, è ricca di oli essenziali e profumatissima. La polpa dei singoli spicchi è compatta e mangiandola si perde pochissimo succo, in definitiva è davvero otttimo, ma è davvero grande e a meno che non siate in tanti in famiglia finirlo in un'unica occasione è davvero difficile così ho preprarato un'insalata che prevedeva il pompelmo, la ricetta è di Allan Bay e proviene dal libro “Cucinare Verde”, se avete un pomelo o un pomppelmo in casa provatela perchè è semplice e molto buona.

INGREDIENTI

Per 4 persone
2 cetrioli
3 carote
2 pomodori da insalata
2 fette di pomelo o 1 pompelmo
menta
1 vasetto di yogurt bianco
olio
sale

Sbucciate e tagliate a fettine i cetrioli, metteteli a sclare con un pizzico di sale. Taglaiate a pezeti la polpa del pomelo e tenetelo da parte. Raschiate e tagliate finemente le carote, tagliate i pomodorie mescolateli al pomelo e alle carote. Tagliate a metà le fettine di cetrioli ed uniteli al resto. Condite con lo yogurt mescolato con un po' d'olio, ancora un pizzico di sale e un po' di menta fresca o essicata. Servite su lettino di rucola.

Buona pappa :)

martedì 19 aprile 2011

Panna cotta indiana



Allergia portami via, caro Babbo Natale dove sei?
Ti immagino alle Bahamas in infadito rosse, con cappello peloso e costumino tropicale.
Babbo senti posa il cocktail e fammi un regalo primaverile… rapisci la mi allergia!

Ok, adesso che Babbo ha interrotto per un nanosecondo la sua vacanza per una povera pazza delle desolate lande venete posso intrattenervi con un dolcetto profumatissimo…
Niente di nuovo come base, ma i profumi sono tutti nuovi e in anteprima questa ricetta prevede l’utilizzo di un’acqua di fiori che di solito in India si utilizza per la cottura del riso basmati… almeno così mi detto il mio personale spacciatore di henné e olio di cocco.
Nella panna cotta ci sta a pennello e il riso può aspettare…

INGREDIENTI
Per 9 panna cottine

Per la panna cotta:
Mezzo litro di panna fresca
100 gr di zucchero
1 dl di latte
10 gr di colla di pesce
1 stecca di vaniglia Madagascar
1 cucchiaio di acqua di fiori

Per la salsa:
Una vaschetta di fragole
Succo di mezzo limone
Un cucchiaio di zucchero di canna
1 macinatina di pepe nero
Mezzo cucchiaino di cannella
Un pizzico di polvere di vaniglia Bourbon

Laviamo e tagliamo a pezzi piccolissimi le fragole. In un pentolino scaldiamo il succo di limone con lo zucchero, il pepe, la cannella e la vaniglia. Aggiungiamo le fragole, mescoliamo bene e lasciamo sobbolire per una ventina di minuti. Versiamo in una ciotolina da servizio, lasciamo raffredare a temperatura ambiente e poi conserviamo in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.
Ammolliamo in acqua fredda la colla di pesce e intanto portiamo ad ebollizione la panna con la stecca di vaniglia incisa per lungo e poi tagliata a metà. Scaldiamo il latte dove andremo a sciogliere la colla di pesce che avremo precedentemente ben strizzato.
Quando la panna bolle ritiriamola dal fuoco ed incorporiamo il latte, mescoliamo bene e versiamo negli stampini. Io ho usato stampini in silicone per muffin.
Lasciamo raffreddare e poi mettiamo in frigo per almeno 3-4- ore finchè non sarà ben soda.
Al momento di servire, sformare le panna cottine e decorare con la salsa e magari qualche fragola fresca.

Buona pappa :*

giovedì 14 aprile 2011

La focaccia del Paleolitico

… e proprio la mattina in cui un'ape, forse un po' miope, punse l'Uomo scambiandolo per un fiordaliso!
L'Uomo non tollerando il sopruso, raggiunse il cavo dell'albero dove l'ape aveva il suo regno e v'infilò la mano per fare piazza pulita.
No, non l'avesse mai fatto!
Ululando per il dolore fu costretto a battere in ritirata con la mano trafitta da mille pungiglioni.
Istintivamente però, come per averne un po' di sollievo, si portò l'arto offeso alla bocca.
Meraviglia! Quelle sue dita, gonfie come otri, erano dolci come il... miele!
Sì, l'Uomo, mettendo le zampe su un favo, aveva scoperto il miele e gettato le basi della pasticceria.

La focaccia del Paleolitico 

 

La prima ricetta del Manuale di Nonna Papera.
Eccola qui per auto augurarmi un buon rientro nel mio spazio virtuale :)
Mi dispiace essere mancata per così tanto tempo.
Se vi offro una fettina di focaccia tiepida posso essere perdonata?

:*

INGREDIENTI

200 gr di farina bianca
200 gr di miele (io ne ho usati 120 gr)
40 gr di burro
1 limone
8 cucchiai di latte
1 uovo
1 pizzico di sale
1 pizzico di bicarbonato
(un pizzico di polvere di vaniglia Bourbon)

Sciogliere a fiamma bassa il il burro nel latte, aggiungere lentamente il miele e lasciar mescolare per qualche minuto. Spegnere il fuoco e far raffreddare.
Mescolare insieme farina, sale, bicarbonato e la buccia grattuggiata del limone.
Aggiungere l'uovo intero e il succo di mezzo limone.
Mescolare ancora per bene ed aggiungere poco a poco il composto late-burro-miele ormai freddo.
Versare in uno stampo imburrato o foderaro di carta forno e cucinare a 160° per 45 minuti.

Si può gustare al naturale con un buon thé o servita con panna e fragole fresche condite con zucchero limone e pepe nero come ho fatto io ;)

Buona pappa :*