lunedì 31 maggio 2010

Viole(n)t Shortbread



In realtà sono violetti e non violenti, ma strizzano l'occhio ad un gusto abbastanza particolare per essere classificati come semplici biscotti ...
Sono molto soddisfatta, ma devo ammettere che l'ingrediente più importante ovvero il the nero alla violetta era davvero di ottima qualità, molto aromatico e persistente.
Si tratta di semplici shortbread, preparati con burro salato e aromatizzati con foglie di the nero alla violetta... risultato: un biscottino profumatissimo, molto croccante e dal gusto forte ed insolito... penso che il burro salato giochi un ruolo fondamentale nell'aver esaltato il profumo del fiore.
Voglio provare con diversi the sempre utilizzando il burro salato, mi piace questo matrimonio e lo trovo piuttosto primaverile anche se lo shortbread in sè non è molto leggero diciamo.
Offerti alla fine di una cena, con un buon caffè sono una conclusione particolare e di tutto rispetto se posso dirlo :)



INGREDIENTI

200 gr di farina
100 gr di burro salato
50 gr di zucchero
1 pizzico di polvere di vaniglia bourbon
2 cucchiaini di foglie di the nero alla violetta

La proporzione perfetta dello shortbread è sempre 3 parti di farina, 2 di burro e 1 di zucchero, impossibile sbagliare.
Mescoliamo farina, zucchero, the e vaniglia e lasciamo riposare per qualche ora.
Aggiungiamo il burro morbido tagliato a pezzetti e lavoriamo l'impasto finchè non sarà omogeneo.
Avvolgiamolo in un foglio di pellicola e lasciamo riposare in frigo per due-tre ore.
Stendiamo la pasta e con una formina creiamo i biscotti, disponiamoli su carta forno e cuciniamo a 180° per 20 minuti o finchè non saranno leggermente dorati.



COLONNA SONORA CONSIGLIATA

Violent Femmes...

Siamo agli inizi deglia anni 80... c'è stato il punk, c'è il post punk e sta arrivando potente il pop e tutto ciò che ne consegue.
Che succede a Milwaukee?
Tre pazzi si mettono a suonare folk ecco che succede, ma non è folk normale... strizza l'occhiolino al country, al jazz e agli ultimi rantoli del punk. Bellissimo secondo me.
Si passa da una tristezza inaudita come "Good feeling" ad una più accattivante "Kiss Off" ...
Procuratevi il disco omonimo del 1983 e ascoltate questa vocina bella acida, leggete i testi cattivi e melancolici allo stesso tempo... restate un po' in bilico tra i vostri pensieri.
Vi propongo tre pezzi, abbastanza diversi tra loro per darvi una panoramica delle sonorità di questo gruppo.
Buon ascolto e buona pappa come sempre :)




... vague sketch of a fantasy
laughing at the sunrise
like he's been up all night...

sabato 29 maggio 2010

la colonna sonora della mia vita ...

Oggi niente ricette. Scusate la latitanza, ma stavo riflettendo sul Pandino...
Mi sono accorta che manca una sfumatura fondamentale a questo blog, non mi rispecchia completamente pur essendo il mio spazio personale in un luogo immenso che è la rete.
Affamata di comunicazione come tutti, affannata nel poter esprimere al meglio ciò che penso non ho dato abbastanza spazio all'ingrediente fondamentale della mia personalità...
Quello che fino ad ora è stato condiviso con tutti voi in solo due misere righe apostrofate come "colonna sonora da esecuzione" è per me fondamentale come l'aria.
Parlo di musica, parlo di note e sensazioni, della ricerca, del collezionismo, dei concerti e di quanto sia bello abbracciare un vinile e farlo suonare sulla piastra.
In due righe non rendo abbastanza giustizia al vero motore che dalla mia infanzia mi ha fatto conoscere quante più persone, vite e storie diverse, sogni ed emozioni che mi hanno portata ad essere quello che sono.
Mi nascondo dietro ad un pandino carino e coccoloso e nella mia cameretta in realtà faccio finta di essere un batterista heavy metal, una cantante degli anni'70, il tristo frontman con gli occhi bistrati di nero... Sono così, un po' scema a vedermi dall'esterno mentre faccio air guitar, ma niente è più divertente.
Qualche giorno fa in un momento di tranquillità con il mio amato B. raccontavo di quando da piccina nelle preghierine serali chiedevodi imparare a suonare il violoncello e di potermi svegliare la mattina dopo andando a suonare per una grande orchestra... hehehe bastasse quello...
Adesso ho quasi 27 anni e cerco di suonare il basso, mi diletto in cucina e in questo blog volevo far coincidere in modo singolare le due cose... non ci sono riuscita... è ora di cambiare qualcosa, è ora di dare più spazio alla musica, il mio primo amore.
Le ricette ci saranno sempre, sarò sempre lo stesso Pandino, ma se ogni tanto ci scapperà qualche pensiero in più sulla famosa "colonna sonora da esecuzione" non stupitevi, sarò solo io che magari tenterò di farvi sentire un brano nuovo o un gruppo strano del caso.
In libreria una volta ho visto un libro in cui si abbinavano 20 dischi a 20 ricette, l'ho sfogliato e mi son detta "Beh ma questo è quello che faccio" ... no non lo faccio abbastanza bene, bisogna approfondire di più, devo spiegare a voi passate in queste pagine il perchè i Pink Floyd mi fanno pensare ad un piatto o al dolce del caso, per me è importante perchè raramente i brani che propongo sono scelti a caso. Fidatevi.
Restate qui con me, magari vi affezionerete ancora di più o magari mi manderete a quel paese o forse ancora ci saranno scambi interessanti come già è successo.
Dite la vostra, ascoltate quanta più musica e fatemi sapere cosa vi piace, se vi piace e se invece no...
Io farò altrettanto e nel frattempo continuerò a pastrocchiare nella mia minuscola cucina.

Un bacino pandino (come sempre) :*

Vi lascio con uno dei brani più belli per me... dal disco e dal film che mi stanno più a cuore...
Pink Floyd "Comfortably Numb"

venerdì 21 maggio 2010

Angelica alla ricotta, speck e cipolle

Ho scoperto una ricetta che spero diverrà un mio cavallo di battaglia...
Ringrazio Marble, la ricetta l'ho presa qui nel suo sito ed è già perfetta così.
Io l'ho solo alleggerita un pochino, ma penso che l'originale in tutta la sua goduria sia buonissima.
La torta angelica delle mitiche Sorelle Simili in realtà è dolce, ma qui e da Marble viene proposta con impasto salato e farcitura a piacere. Fantastica. Bellissima nelle sinuosità create dalla pasta...
Quando il mio ragazzo l'ha vista cotta ha pensato che sarebbe durata una settimana (è davvero grande) invece il giorno dopo era scomparsa!
Impossibile resistere, il profumino che si spande per casa è indescrivibile e appena l'assaggiate non riuscite a pensare ad altro.

Questo panone - torta salata si presta a moltissime variazioni, ho già mille idee in testa ma non anticipo nulla, bisogna sperimentare, questo è il nocciolo della questione!
Mi è piaciuta davvero tantissimo e il ripieno comprende ingredienti che io adoro quali la cipolla e lo speck che nel frigo del Pandino non manca mai e le cipolle pure (come in ogni altro frigo penso) anche se dovrei andarci moooolto cauta con le cipolle appunto vista la mia leggera allergia al nickel.
La ricotta in cottura si asciuga e dona una morbidezza impareggiabile a questo panone.
Ora vi lascio con una frase che era scritta pure nel mio papiro di laurea per attestare il mio amore al perfetto ortaggio...

"Le giornate son più belle se son piene di cipolle..."



COLONNA SONORA
Goldfrapp "Eat Yourself"

INGREDIENTI

per il lievitino:
135 gr farina manitoba
13 gr lievito di birra fresco
75 gr acqua

per l'impasto:
400 gr farina manitoba
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di zucchero
120 gr latte tiepido
2 tuorli
1 cucchiaino di sale
50 gr di burro

per il ripieno:
200 gr di ricotta fresca vaccina
50 gr di speck
una cipolla stufata

Prepariamo il lievitino impastando la farina con l'acqua tiepida in cui sarà stato sciolto il lievito. Lasciamo lievitare fino al raddoppio.
Impastiamo il lievitino con tutti gli altri ingredienti, io ho usato un frullino con i ganci, ma se avte un impastatrice usatela senza ritegno in modo da incordare bene l'impasto. Lavorate la pasta per dieci minuti e poi lasciate lievitare fino al raddoppio.
Stendete la pasta con il mattarello creando un grande rettangolo alto più o meno 3-4 millimetri.
Spalmate la ricotta e distribuite la cipolla che avrete tagliato finemente e stufato con un po' di olio e sale q.b., distribuite lo speck tagliato a striscioline e arrotolate il rettangolo sul lato lungo.
Tagliate a metà il rotolo nel senso della lunghezza e intrecciate le due metà tenendo appoggiata alla leccarda la parte chiusa. Questa operazione fatela direttamente sulla leccarda coperta di carta forno.
Lasciate lievitare fino al raddoppio, spennellate con del latte e cucinate a 200° per mezz'ora fino a completa cottura e doratura.

Lasciate raffreddare completamente e gustate.

Buona pappa e buon weekend :*



domenica 16 maggio 2010

Cake salato di farro con fave e tahin


Eccomi nel mondo dei cakes salati.
Benarrivata a me.
Come sempre in ritardo mmmmm
Ho raccolto informazioni in giro per la rete e poi ho guardato il contenuto del mio frigo, l'unica cosa che sono andata a comprare per l'occasione è stata la farina di farro per fare una ricetta molto salutare con questo cereale e tante verdurine.
Siamo in periodo di fave e visto che i muffin e appunto i cakes con le fave sono molto gettonati ho voluto provare anch'io. Olè.
Ma delle fave non ho buttato niente hehehe
Ho voluto bollire i bacelli e farne una cremina per sostituire il latte che compariva in quasi tutte le ricette che ho consultato per avere un risultato super verduroso.
Sono felice del risultato anche se non avevo il pecorino che da quanto dicono è la morte delle fave... gustoso anche con il parmigiano ve lo assicuro :)
L'aggiunta del tahin è stata un licenza poetica, ma ho pensato che sottofondo un "tostato" non ci sarebbe stato male e così è stato.
Accompagnato da un buon prosciutto crudo e un bicchiere di Salice Salentino questo cake si è rivelato un ottima cenetta.
Sono felice ecco.

COLONNA SONORA

R.E.M. - Shiny Happy People

INGREDIENTI

100 gr di farina 00
80 gr di farina di farro
2 uova
3 cucchiai di olio d'oliva
50 gr di parmigiano grattuggiato
1 bicchiere di passato di fave
200 di fave sgusciate
1 bustina di lievito per torte salate
1 cucchiaio di Tahin

Togliere le fave dai bacelli, sbollentarle e sgusciarle. Far bollire i bacelli, scolarli e frullarli con un filo d'olio, sale e pepe.
Mescolare le farine e il lievito, a parte lavorare con una frusta le uova con il parmigiano, l'olio, il Tahin e un bicchiere dei bacelli passati. Aggiungere gli ingredienti secchi poco a poco finchè il composto non sarà omogeneo, per ultime aggiungere le fave. Versare l'impasto in uno stampo da plumcake e cucinare a 180° per 30-40 minuti.

Buona pappa :)

martedì 11 maggio 2010

mini Alfajores vanigliati... l'ultimo dolce di Bill.


Che donna Beatrix Kiddo.
Quanto mi piace.
Uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, è sopra le righe, arrabbiatissima e delusa, femminile e spietata.

Cosa hanno a che fare dei dolcetti sudamericani con una super killer?
Niente, è che li stavo mangiando mentre per l'ennesima volta guardavo Kill Bill di domenica sera visto che di domenica sera non fanno mai niente di interessante in tv...
Davvero non saprei quante volte ho visto questo film (capitolo 1 e 2) e mi possono dire di tutto, ma io lo adoro.
Tarantino sarà sopravvalutato e pompato finchè volete, ma questo film non mi stancherà mai.
In realtà nella colonna sonora c'è un brano di Ennio Morricone che mi prende tantissimo, mentre lo ascolto faccio pure la facce da cowboy molto cattivo e deciso...infatti in origine il brano compariva nella colonna sonora del film "Il mercenario" con Franco Nero.

Passiamo alla ricetta
che dire?
Mondo pandino...
che mi ero persa...
Tutta la rete lo diceva e io che continuavo a fare nell'altro modo...
Parlo del dulce di leche fatto con il latte condensato.
Si sono scritte pagine e pagine su questa delizia, ma perchè io arrivo sempre in ritardo???
In realtà lo preparavo già con il procedimento classico (meno calorico anche?) facendo bollire 1 litro di latte con 300 gr di zucchero e un cucchiaino di bicarbonato per 2-3 ore sempre mescolando... buonissimo eh, ma vuoi mettere con la semplicità di far bollire una lattina di latte condensato per due ore senza mai doverla guardare?
Ho scoperto l'acqua calda lo so.
La cosa che mi sconfinfera è la consistenza... è liscia, piena, voluttuosa...
La versione con il latte non viene così liscia... è diversa non lo so o forse a me non è mai venuta come doveva venire...
Antidepressivo in vasetto.
E ho detto tutto.
Ah no...
La ricetta...
Propongo un modo diverso per papparsi questa cremina divina... la chiudiamo in due biscotti friabili e morbidi... si chiamano Alfajores e sono un dolcetto tipicamente argentino, ma comunque diffuso in tutto il sudamerica.
Li ho fatti molto piccoli ed ho aggiunto la polvere di vaniglia bourbon che li rende ancora più profumati... sembrano dei baci...


COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Ennio Morricone "L'arena"

INGREDIENTI

Per i biscotti:
100 gr di farina 00
150 gr di maizena
1 cucchiaino di lievito per dolci
100 gr burro
75 gr di zucchero a velo
2 uova intere
mezzo cucchiaino di polvere di vaniglia bourbon

Per la farcitura:
dulce di leche

Come scrivevo sopra ho usato un metodo velocissimo per preparare il dulche di leche: ho fatto bollire il barattolo di latte condensato per due ore e mezza in un pentolone d'acqua. Stop. Lasciato raffreddare e travasato in vasetto di vetro piazzato prontamente in frigo. State attenti solo ad una cosa... il barattolo deve sempre essere coperto dall'acqua in ebollizione.Altrimenti rischio esplosione. Ecco il risultato...

Ora passiamo ai biscotti.
Lavoriamo a crema il burro con lo zucchero, aggiungiamo la vaniglia e le uova sempre mescolando con cura. Aggiungiamo le farine mescolate al lievito ed impastiamo finchè non sarà tutto omogeneo. Lasciamo riposare la pasta in frigo per mezz'ora.
Stendiamo la pasta con il mattarello all'altezza di mezzo cm e con una formina circolare creiamo i biscotti che andremo a porre su una leccarda coperta di carta forno.
Cuciniamo a 180° per 10 minuti circa (qualcosa meno).
Questi biscotti sono ottimi anche versione nature, sono friabilissimi e profumati, ma diventano incredibili se accoppiati con la mitica cremina antidepressiva!

Buona pappa :)




domenica 9 maggio 2010

La torta più buona


.Tempo fa il Pandino preparava cimbelle inaffondabili, pastasciutte che si potevano usare come stucco, pan di spagna che non crescevano, creme durissime e biscotti fossili ... un po' alla volta sta imparando... a volte va bene, altre no.
Succedono i disastri, ma questa torta è sempre riuscita. Giuro. Parola di Pandino.
Chiedete alla mia mamma.

Questa per noi è la torta della festa della mamma, semplice da fare e molto soddisfacente.
Secondo me è la torta più buona che so fare, è compatta e scioglievole al palato, dolce al punto giusto e ricca di cioccolato.
Non so da quanti anni la preparo, ma è sempre venuta bene.
Perciò oggi faccio gli auguri a tutte le mamme :) Un abbraccio a quante passeranno su questa pagina oggi e nei prossimi giorni!
Alla mia dedico questa torta, che è forte e speciale come lei...
Lei che oggi ha vinto (di nuovo) i campionati regionali di tiro con l'arco.
Brava mami!
Applauso grazie :)

CIAMBELLA CON CIOCCOLATO E NOCCIOLE

INGREDIENTI
Per la torta:
125 gr di farina
3 uova
200 gr di burro
200 gr di zucchero
180 gr di cioccolato fondente
180 gr di nocciole tritate
mezzo limone
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di cannella

Per la glassa:
20 gr di cioccolato fondente
3 cucchiai di latte
Per decorazione:
20 gr di nocciole intere

COLONNA SONORA
Queen "We are the champions"
questa canzone è stata richiesta dalla mia mamma in persona.

PREPARAZIONE

Sbattere il burro ammorbidito con lo zucchero, aggiungere i tuorli, il succo di limone, la scorza grattuggiata e le nocciole tritate. Unire la farina, il lievito, la cannella e il cioccolato tagliato a pezzettini. Montare a neve gli albumi e unirli al composto moooolto delicatamente.
Distribuire la pasta in uno stampo da ciambelle e cucinare 50 minuti a 180°.
Sfornare il dolce e lasciarlo raffreddare.
In un pentolino far fondere il cioccolato fondente insieme la latte, versarlo sul dolce e decorare con le nocciole intere che avrete tenuto da parte.

Buona Pappa :)

e ancora tanti tantissimi auguri alle mamme :*

martedì 4 maggio 2010

Cialdine al latte di cocco con banana caramellata



Prendiamoci una pausa lenta e soffice...
Ho voglia di profumi esotici, calore e papille che guizzano...
Creo qualcosa di piccolo e confortante, da gustare sulla punta di una piccola forchetta...
Dopo il breve viaggio in oriente vi porto con me dove c'è un gran sole lontano da questa pioggia cattiva... dove ci sono profumi inebrianti e mi immagino anche un velo di mistero ovattato nell'aria..
Dove?
Non lo so, aspetto di scoprirlo e intanto gusto la mia piccola tortina e vaneggio un po'...

In principio furono le cialdine... nate in una sera un po' nervosa e senza altro dolce per placare l'anima... ma va bene così... la maggior parte delle volte le cose più buone le ho create così, quando c'è la necessità vera...
E' una ricetta proporzionata e leggera per togliersi la voglia di dolce in un batter d'occhio.
Se si preparano le cialdine un giorno o giorni prima è fatta, basta conservarle in una scatola di latta.
Assemblare la tortina è un attimo e meraviglierete i vostri ospiti... o solamente voi stessi.

Scrutando la dispensa ho trovato una lattina di latte di cocco comprata forse in previsione di qualche impacco sui capelli, ma questa è un'altra storia (comunque se vi va di provare fatelo... risultato sofficiume e splendore a volontà).
Quindi... lattina integra e non scaduta, farina, zucchero, olio e vaniglia. stop.
Queste cialdine (che cialdine non sono) sono morbide e profumate, ottime a colazione o all'ora del the.. o farcite a mò di tortina come ho fatto io per un dessert improvvisato e salva fine-pranzo.

COLONNA SONORA
Marc Bolan "Dwarfish Trumpet Blues"

INGREDIENTI

Per i biscotti (3 leccarde):
1 lattina di latte di cocco (400ml mi sembra)
7 cucchiai di farina 00
2 cucchiai di farina
3 cucchiai di zucchero
la punta di un coltello di polvere di vaniglia bourbon
un pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito vanigliato
2 cucchiai di olio di semi di girasole
zucchero muscovado per guarnire (o zucchero di canna)

Per la tortina (3 tortine):
1 banana
succo di mezzo limone
1 cucchiaio abbondante di zucchero muscovado (o zucchero di canna)
yogurt bianco
qualche fogliolina di menta

In una terrina mescolare le farine,la vaniglia, il lievito, il sale e lo zucchero, aggiungere l'olio e il latte di cocco, ammalgamare con un frullino finchè non sarà tutto omogeneo.
Mettere la crema in una tasca da pasticcere con bocchetta liscia e distribuire la pastella su una leccarda coperta di carta forno creando delle noccioline ben distanziate, guarnire con pizzichi di zucchero scuro.
Cuocere a 180° per 10 minuti controllando la cottura.
Lasciatele raffreddare e gustate.
Se volete la tortina...
Tagliare a dadini la banana e fatela caramellare in padella con lo zucchero e il succo di limone.
Componete la tortina con tre cialdine intervallate da un cucchiaino di yogurt e i cubetti di banana caramellata. Guarnire con foglioline di menta fresca.

Un bacino :*
e
Buona pappa!