sabato 19 dicembre 2009
Il gatto delle nevi
Cosa sarà mai? Mi ero dimenticato come fosse simpatica la neve...
Anche la mia mamma ha giocato un po'... e lanciava le palline giù nella stradina...
Queste cose non si fanno mamma... guarda me... io sì che sono un tipo riflessivo e osservo in silenzio la magia...
Buon weekend a tutti !
venerdì 18 dicembre 2009
Il muffin sano ovvero come risparmiare tempo e battere la nonna in velocità
Io e certe leggende metropolitane non andiamo d'accordo.
Ci sono delle usanze o detti popolari che seguo per certo periodo e poi mi stanco.
Non sono una persona perseverante per quanto riguarda le cose salutari, quando mi dicono di prendere l'antibiotico per 10 giorni io smetto all'ottavo ad esempio.
Ecco l'elenco delle cose che (soprattutto secondo le nonne) fanno bene:
- ogni mattina assumere un cucchiaino di olio di oliva
- ogni mattina bere un bicchiere d'acqua con il succo di mezzo limone spremuto dentro
- ogni mattina mangiare almeno una porzione di frutta
- usare poco zucchero raffinato
- mangiare ogni giorno abbastanza fibre
- il miele fa bene
- lo yogurt fa bene
- il bicarbonato fa digerire
Bene.
Se io facessi tutte queste cose ogni mattina dovrei alzarmi due ore prima per digerire la colazione.
Non fa per me.
Io mi sveglio con i minuti contati, mi trascino verso la macchina del caffè con gli occhi chiusi e passando davanti all'antina della dispensa allungo la zampa giusto giusto per qualche biscotto.
Vorrei ricordare che appartengo alla famiglia degli ursidi e quindi ogni notte per me è un piccolo letargo.
Alla luce dei fatti io non sono una persona sana.
Ma noooooo
Non è vero.
Ho inventato il muffin che fa bene.
La colazione che fa risparmiare due ore di tempo ogni mattina.
Sono orgogliosa di me.
C'è dentro tutto o meglio tutto quello che sta scritto sopra tra le leggende delle nonne.
E sono anche buoni, non dolcissimi e di certo non goduriosi come bel muffin con la glassa e riempito di nutella, ma sani.
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Bangles "Manic monday" ... sempre per manifestare la difficoltà di alzarsi dal letto...
INGREDIENTI
100 gr di farina 00
100 gr di farina di riso
1 uovo
2 cucchiai di sciroppo d'acero (dicono faccia bene alla circolazione)
1 cucchiaio di miele (fa bene a tutto)
1 mela grattuggiata (toglie il medico di torno)
1 vasetto di yogurt bianco magro (fa bena al pancino)
2 cucchiai di olio evo (fa benissimo al pancino)
scorza grattuggiata di un limone (non è il succo , ma va bene lo stesso, ci sono pure gli olii essenziali così... hihihi)
5-6 cucchiai di muesli misto o qualsiasi altro cereale voi abbiate a disposizione (le famose fibre della nonna)
1 cucchiaino di bicarbonato (in questo caso fa lievitare)
Mescolare le farine al muesli e al bicarbonato.
In una terrina unire l'uovo con lo sciroppo d'acero, il miele, la mela, lo yogurt, l'olio e la scorza d limone.Ammalgamere per bene con una frusta ed aggiungere gli ingredienti secchi poco a poco, se il composto risulta troppo duro aggiungere un goccino di latte.
Distribuire in stampini da muffin e cuocere a 170° per 25 minuti.
Spolverizzare con zucchero a velo e pappate.
Offritene uno alla nonna mi raccomando.
mercoledì 16 dicembre 2009
Girelle salate
I giorni che precedono il Natale sono sempre caotici sia al lavoro, sia in famiglia...
Poco tempo per fare qualsiasi cosa, per essere al meglio, per preparare pensierini e regali.
Sto lavorando ad un progettino, ma ne parlerò qui solo dopo le feste... sorpresa!!!
In questo periodo mi sto coccolando più del solito... preparo ricettine che mi piacciono, ascolto buona musica, vedo gli amici e indosso dei super maglioni per evitare un'altra influenza.
Sono felice perchè le ferie si avvicinano ed avrò a disposizione due settimane per stare un po' con il mio amor, rotolarmi nella neve (se ci sarà, ma intanto è bello pensarlo) ed esagerare con i dolcetti.
Al pandoro, panettone, biscottini di cannella e mondorlati non resisto, i dolci natalizi mi fanno impazzire di gioia.
Capitemi, sono un anima semplice io... datemi uno scodellone di caffelatte e una fetta di pandoro e vi giurerò amore eterno.
Ma
questo è un post salato e sto andando oltre.
Era giusto per farvi capire il mood in cui mi trovo.
Ok basta.
Le girelle salate.
Buone le girelle salate.
Fatene taaaante e congelatele, saranno ancora più buone al momento opportuno e il motivo resta un mistero misteriosissimo.
Il ripieno? quello che avete in dispensa!
No il pandoro no, non è una buona idea insieme al prosciutto.
:)
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Jimi Hendrix "Little Wing"
INGREDIENTI
Per la pasta:
300 gr di farina di kamut
1 cucchiaio di aceto (ammorbidisce in assenza di lievito)
2 cucchiai di olio di girasole
1/2 cucchiaino di sale
una spruzzatina di tabasco
1 bicchiere di acqua calda
Per il ripieno:
400 gr di spinaci surgelati (se li avete freschi non mi offendo eh)
sale q.b.
olio evo
1 spicchio di aglio
peperoncino
100 gr di ricotta
qualche fetta di prosciutto cotto
parmigiano per spolverare
Mescolate farina e sale, aggiungete l'olio, il tabasco, l'aceto e l'acqua calda e impastate per benino
per dieci minuti buoni. Quando avrete un impasto mooolto elastico ed omogeneo avvolgetelo in un po' di pellicola e lasciatelo riposare al caldo per un'oretta.
Bollite in acqua salata gli spinaci per circa 7 minuti, scolateli e saltateli in padella con un filo d'olio, un po' di peperoncino ed uno spicchio di aglio. Lasciateli raffreddare e poi aggiungete la ricotta mescolando bene bene.
Tirate la pasta con il mattarello fino ad avere la grandezza di una leccarda da forno.
Distribuite gli spinaci, adagiateci sopra le fette di prosciutto e arrotolate sul lato lungo.
Tagliate a fette il rotolone, ponetele su una leccarda coperta di carta da forno, spolverate le girelle con il parmigiano e cuocete a 160° per mezz'ora.
Mangiatene quante volete una volta tiepide e il resto via in freezer.
Le scongelerete e le userete come antipasto al momento del bisogno.
Buona pappa e buona serata :)
sabato 5 dicembre 2009
Crostata di mele e confettura di cachi
Non è stata una settimana facile, raramente si sono condensate così tante sensazioni diverse.
Domenica scorsa a causa di un'allagamento in cantina ho perso tantissimi ricordi della mia infanzia e non solo... I pompieri sono stati splendidi e umanissimi anche vedendo me in lacrime che raccattavo il mio papiro di laurea... mi hanno aiutato,hanno steso i pezzi che rimanevano su una tavola e l'hanno portato fin sù nel mio salotto.... Grazie.
Grazie per avermi fatto parlare dei Pink Floyd per non farmi pensare a quello che stava succedendo.
Cosa c'entra la crostata? Niente per adesso...
Dopo due giorni dall'allagamento arriva l'influenza, adesso sto meglio anche se ho ancora una tosse da orco e non posso uscire.
Sono tre settimane che non vedo il mio ragazzo e sono triste perchè è stata la settimana del nostro anniversario.
Ho bisogno di coccole. Subitissimo.
Ecco che arriva la crostata.
Adesso si spiega no?
Una coccolina casalinga.
Nient'altro. Solo per me.
Fatta con la marmellata della mamma poi... sì perchè tutti i cachi di cui parlavo la settimana scorsa sono finiti in marmellata con tanto di cannella. Le è venuta proprio bene devo ammettere.
Dal momento che non posso uscire di casa ho usato ingredienti a disposizione...a pensarci bene come in tutte le ricette dell'ultimo mese, ma prometto che la settimana prossima vado a fare la spesa per una bella ricettina... forse...
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Sonic Youth "Diamond Sea"
INGREDIENTI
Per la pasta:
100 gr di farina bianca
100 gr di frumina
70 di zucchero a velo
80 gr di burro
2 tuorli
buccia di limone
vaniglia
sale
Per il ripieno:
200 gr di marmellata di cachi
2 mele tagliate a fettine
succo di un limone
1 cucchiaio di zucchero di canna
4-5 biscotti speculoos sbriciolati
Lasciate ammorbidire il burro intanto in una terrina mescolare le farine, lo zucchero, il sale e la buccia grattuggiata del limone. Unire i tuorli e il burro morbido a pezzettini. Impastare con la punta delle dita finchè il tutto non sia omogeneo e liscio. Avvolgete la pasta nella pellicola e lasciatela riposare.
Sbucciate le mele e tagliatele a fettine, bagnatele con il succo di limone e spolverizzatele con lo zucchero di canna.
Stendete la pasta in una tortiera a cerniera creando dei bordi alti circa due-tre centimetri.
Spalmate la marmella sul fondo e disponete sopra le fettine di mela. Spolverizzate con abbondanti biscotti sbriciolati.
Cuocete in forno caldo a 180° per mezz'ora.
Buona coccola a voi.
sabato 28 novembre 2009
Mini cheesecake al vino rosso e uva passita
"Me lo fai un dolcetto?"
Come dire di no ad una mamma un po' triste con gli occhi grigio azzurri che ti chiede una tenerezza?
Ci si guarda intorno e si scoprono strani ingredienti, si accendono lucette e si improvvisa.
A volte va bene, a volte no...
Questa volta sì :)
I due ingredienti "strani" sono il vino rosso e dell'uva fragola lasciata seccare al sole e all'aria per circa un mese...
L'idea dell'uva "passita" è stata della mia mamma... in realtà non sapeva nemmeno lei cosa farne ed io ho colto l'occasione.
La vedete in foto, l'aspetto non è dei migliori, ma vi assicuro che ha un gusto veramente ottimo e l'aroma di uva si esalta così tanto da sembrare finto come quello delle penne profumate viola.
INGREDIENTI (per sei piccoli dolcetti)
6 biscotti speculoos
5 gr di burro
100 gr di ricotta
1 uovo
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di frumina
estratto di vaniglia
due cucchiai di uva passa
2 cucchiai di vino
1 cucchiaino di miele
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Edith Piaf "La Foule"
Fondere il burro e versarlo sui biscotti sbriciolati, ammalgamare aggiungendo un goccino di latte se serve e mettere il composto sul fondo di sei stampini per muffin.
Versare il vino in un padellino e far ammorbire l'uva per circa due minuti aggiungendo un cucchiaino di miele.
Battere l'uovo con lo zucchero, aggiungere la ricotta continuando a frullare e la frumina poco alla volta.
Aggiungere la vaniglia e l'uva con il sughetto di vino, mescolare per bene e versare il composto a cucchiaiate negli stampini da muffin.
Infornare a 160° per 30 minuti.
Provateli sono buonissimi.
martedì 24 novembre 2009
Crema di zucca al profumo indiano e risottino del riciclo
In primo luogo una bella cremina autunnale di zucca, porri e patate ... niente di nuovo qualcuno potrebbe obiettare.
Sì è vero niente di nuovo tranne per le spezie usate... un bel cucchiaino di garam masala trasforma una semplice zuppa in qualcosa di esotico e molto confortante.
Servita in una bella ciotolina, con dei crostini al burro e cubetti di prosciutto crudo saltati è un buon primo piatto per questa stagione e mi ha fatto fare un'ottima impressione con i miei ospiti che hanno chiesto il bis (e anche il tris!).
La seconda ricetta serve nel caso vi avanzasse un po' di zuppa e se come me amate il risotto alla zucca. In questo caso le spezie vengono diluite dal brodo vegetale quidi si sentono meno e l'unica parte grassa è quel cucchiaio di olio che si usa nel soffritto iniziale e una spolveratina di ricotta affumicata come decorazione... light no?
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Dresden Dolls "Missed Me"
INGEDIENTI
Per la zuppa: (Per 6 persone circa)
700 gr di polpa di zucca
2 porri
3 patate di medie dimensioni
1 litro di brodo vegetale
2 cucchiai di olio evo
mezza cipolla rossa
sale e pepe q.b.
un cucchino di garam masala
Per la decorazione:
3 fette di pane toscano
1 fetta di mezzo cm di spessore di prosciutto crudo
Cucinare in forno la zucca per mezz'ora a 150°. Togliere la buccia e lasciar raffreddare, nel frattempo bollire le patate e poi tagliarle a pezzettoni. In una pentola capiente far appassire la cipolla nell'olio ed aggiungere i porri sminuzzati, aggiungere la zucca e le patate e lasciar insaporire per due minuti. Aggiungere poco alla volta il brodo vegetale sempre mescolando finchè il tutto non bollirà e la zucca e le patate si saranno disfatte. Togliere e frullare con un frullatore ad immersione. Rimettere sul fuoco, aggiustare di sale e pepe ed aggiungere il garam masala.
Lasciar sobbollire per mezz'ora a pentola scoperta. Ecco fatto :)
Una volta impiattata decorare la zuppa con cubetti di pane toscano abbrustoliti in una noce di burro e con cubetti di prosciutto crudo fatti saltare in un padellino senza aggiunta di olio.
Per il risotto: (Per tre persone)
4 mestoli di crema di zucca
mezzo litro di brodo vegetale
mezzo bicchiere di vino rosso
7 pugnetti di riso vialone nano
1 cucchiaio di olio evo
2 cucchiai di trito di cipolla
sale e pepe q.b.
ricotta affumicata grattuggiata
Far appassire la cipolla nell'olio, aggiungere il riso e farlo tostare per un minuto, aggiungere il vino e lasciar sfumare. Aggiungere poco alla volta la crema di zucca continuando a mescolare e poi il brodo sempre poco alla volta. Aggiustare di sale e pepe. A cottura quasi ultimata aggiungere una spolveratina di ricotta affumicata. Impiattare e decorare con un po' di ricotta a scaglie.
Buone pappe :)
domenica 22 novembre 2009
Rotolo di cachi e cannella
Questo è il primo rotolo della mia vita.
Sono un po' emozionata.
Ho sempre avuto paura che si rompesse nel momento dell'arrotolamento invece sono stata piacevolmente sorpresa dalla facilità di questa ricetta che prende liberamente spunto da qui.
La ricetta originaria prevedeva la zucca nell'impasto, ma io la zucca non ce l'avevo e ho usato i cachi così come nella crema. La ricetta prevedeva anche le noci, ma io non le avevo ed ho usato delle nocciole fresche tostate al momento (che goduria).
Come ogni autunno a casa mia compaiono magicamente cassette di cachi, frutto che personalmente non prediligo, ma che ho deciso di sfruttare per alcune preparazioni... se avete idee sull'utilizzo dei cachi non siate timidi... aiutatemi perchè ne ho davvero tanti!
Help me!!!!
INGREDIENTI
Per l'impasto:
160 gr di farina bianca
2 gr di lievito vanigliato
mezzo cucchiaino di vaniglia
un pizzico di sale
3 uova grandi
100 gr di zucchero
la polpa di un caco ( di dice caco o cachi?)
20 nocciole fresche
Per la crema:
200 di formaggio spalmabile tipo philadelphia
80 gr di zucchero
mezzo cucchiaino di cannella
un pizzico di polvere di vaniglia
la polpa di un caco o cachi o non lo so come si dice :)
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Siouxsie and The Banshees "Cities In Dust"
dedicata al tempo e all'umore di oggi ...
PREPARAZIONE
Imburrare una teglia rettangolare e coprirla con un foglio di carta da forno in modo che stia ben fermo. Infarinare la carta da forno e per adesso mettere da parte la teglia.
Aprire le nocciole, sbollentarle per due minuti e togliere le pellicine, passarle in forno per dieci minuti in modo da tostarle.
Trasferire le nocciole in un frullatore e ridurle ad una granella piuttosto grossa.
In una terrina unire la farina, il sale, la cannella e il lievito.
Montare le uova intere con lo zucchero finchè non siano belle gonfie e spumose, aggiungere la polpa di un caco frullata e unire poco a poco il composto di farina finchè il tutto non è bello omogeneo. Con una spatola stendere l'impasto nella teglia e livellarlo bene. Ditribuire la granella di nocciole ed infornare a 190° per 15 minuti.
Appena è cotto, tirarlo subito fuori dal forno e capovolgerlo su un canovaccio pulito, togliere la carta da forno facendo attenzione a non scottarsi. Avvolgere la pasta nel canovaccio su se stessa in modo da ottenere un rotolo. Lasciamolo raffreddare e dedichiamoci alla crema...
In una ciotola unire il formaggio spalmabile, la cannella, la vaniglia, lo zucchero e la polpa del caco. Con un frullino ammalgamare bene il tutto e una volta raffreddata la pasta, stenderlo in modo omogeneo ed avvolgere il rotolo su se stesso.
Rotolate il rotolo ( hihihihihi) in un foglio di domopack e conservate in frigo fino al momento di servire.
Spolverizzare con zucchero a velo le singole fettine :)
Buona pappa e buona domenica!
venerdì 20 novembre 2009
Salsicce e spiedini ubriachi
Questo piatto proviene direttamente dal repertorio della mia mamma e fa parte della serie di cose che "Prima di sposarti devi imparare a farlo"...
La mamma è sempre la mamma...
INGREDIENTI
Per 4 persone:
4 salsicce di maiale
200 gr di carne di manzo
200 gr di carne di vitello
2 wurstel
1 peperone giallo
1 peperone rosso
3 patate di media grandezza
olio evo
sale
pepe
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
1 bicchiere di vino rosso
1 bicchiere d'acqua
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Motorhead "Doctor Rock"
PREPARAZIONE
Sbollentare le salsicce per 7-8 minuti.
Tagliamo a quadrati la carne di manzo e di vitello, i wurstel e il peperone giallo e componiamo gli spiedini.
In una padellona far rosolare l'aglio nell'olio ed aggiungere il rosmarino, rosolare leggermente gli spiedini, aggiungere le salsicce, aggiungere sale e pepe e sfumare con il vino rosso.
Aspettare che il vino evapori, aggiungere un bicchiere d'acqua e lasciar cuocere a fuoco lento per tre quarti d'ora coprendo la padella a metà con un coperchio.
A cottura ultimata togliere dalla padella la carne, tagliare a pezzi piuttosto grossi le patate e il peperone rosso e cucinarli nel sughetto della carne aggiustando sale e pepe, se serve aggiungere acqua. Quando le patate sono quasi cotte rimettere la carne e terminare la cottura con tutti gli elementi nella padella in modo che si insaporiscano l'un l'altro.
Pappate ;)
mercoledì 18 novembre 2009
Pizza al taleggio, cipolle rosse e noci
Il problema principale è il forno dal momento che non ho un forno a legna e nemmeno uno di quei fornetto fatti apposta per la pizza. Come la maggior parte di voi sono la felice proprietaria di un forno elettrico non ventilato e quindi ci si deve arrangiare.
INGREDIENTI (per due pizze grandi come la leccarda del forno)
1-2 gr di lievito di birra
Per il condimento (Per una pizza):100 gr di taleggio a cubetti
6 gherigli di noce a pezzetti
mezza cipolla rossa tagliata ad anelli
olio evo
sale
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Beach Boys "Don't Worry Baby"
PREPARAZIONE
Sciogliere il lievito nell'acqua ed aggiungere 200 gr di farina. Impastare per bene ed aggiungere la restante farina e il sale poco a poco, lavorare l'impasto per 10 minuti fino a che non sarà omogeneo. Lasciar lievitare 8 ore.
Reimpastare e formare due palline. Lasciar lievitare al coperto per un altre tre ore.
Stendere a mano l'impasto sulla leccarda e condire a piacimento, in questo caso con taleggio, cipolla rossa e noci. Infornare a 200° gradi nella parte superiore del vostro forno.
La seconda pizza è stata una semplice margherita condita con pomodoro, mozzarella ed origano.
Buona pappa!
sabato 7 novembre 2009
La torta fioretto
Una base di pasta molto simile al pan brioche, ma più burrosa e compatta con una glassa di zucchero e semi d'anice selvatico (il fioretto appunto).
Un po' di serietà insomma!
Io sto ancora i primi pizzoccheri della stagione eh... chi ha orecchi per orecchiare... beh orecchi!!!
Se vi piace il fioretto, l'anice, e capitate nella terra natia di questo dolce, dovete assolutamente provarlo... potrete trovarlo nella versione semplice come l'ho fatto io o farcito di marmellata o cioccolata anche se la ricetta doc non lo prevede.
Speriamo bene...
e con queste dosi otterrete due torte fioretto usando teglie da 26 cm... Ho provato, come vedete ad un usarlo tutto per un unico dolce ma viene troppo alto rispetto all'originale...
Buonissimo eh, ma troppo alto. Quindi dimezzate a meno che non abbiate uno stampo gigante ;)
INGREDIENTI
650 gr di farina
6 tuorli d'uovo
Per la glassa:
zucchero
semi di anice selvatico (fioretto)
10 gr di burro fuso
PREPARAZIONE
Impastare 200 gr di farina con il lievito di birra sciolto in un bicchiere d'acqua tiepida.
Lasciar lievitare per 2-3 ore.
Impastare la restante farina con lo zucchero, i tuorli d'uovo, il sale e il burro ammorbidito fino ad ottenere una bella palla liscia. Unire i due impasti e lavorarli bene fino ad ottenere un insieme omogeneo. Stendere la pasta creando un disco alto 2 cm (la mia era più alta perchè ho usato tutto l'impasto) e metterlo in una tortiera di medie dimensioni . Lasciar lievitare per tre quarti d'ora.
Spolverare la torta con abbondante zucchero e tanti semi d'anice e poi mettere in forno già caldo a 220° per 20-25 minuti. Prima di sfornare irrorare il dolce con burro fuso, rimetterlo in forno spento per altri 5 minuti. Pappata calda è fantastica!
giovedì 5 novembre 2009
Buon Compleano Pandino!
Un anno. Oggi compiamo un anno :)
Piccoli pandini crescono e chissà cosa ci aspetta il futuro in questo nostro piccolo angolo di pensieri e pappe strane...
Tanti nuovi amici si sono presentati in queste pagine (poche e spero buone)...
Tantissime idee sono state raccolte sbirciando ogni giorno i vostri blog e vi ringrazio per tutte le belle parole che mi avete regalato.
Oggi festeggiamo. Io e il Pandino interiore ...
Festeggiamo il fatto che un pasto è cosa meravigliosa e condividerlo con le persone a cui si vuole è un bene che può riempire di gioia... la ricerca di un ingrediente, l'attesa e la pazienza sono attimi preziosi a volte più soddisfacenti del risultato stesso.
Grazie agli amici blogger perchè mi insegnate ogni giorno tantissime cose e non parlo solo di ricette...
e per festeggiare...
Souffle all'arancia e cannella
ovvero come mettere in pratica tutto quello che ho imparato in un anno
ovvero come sfruttare al meglio il contenuto della mia cucina senza comprare assolutamente nulla :)
INGREDIENTI (per due persone)
1 arancia
1 cucchiano di Alchermes (o altro liquore dolce a piacere)
1 uovo
100 ml di latte
15 gr di farina
10 gr di burro
20 gr di zucchero
mezzo cucchiaino di cannella (anche un ciccino di meno)
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
The Cure "Just like heaven"
PREPARAZIONE
Prepariamo gli stampini da souffle imburrandoli.
Scaldiamo il latte con il liquore, intanto mescoliamo la farina, lo zucchero e la cannella in un pentolino, aggiungiamo a filo il latte e poi il succo d'arancia ed ammalgamiamo bene con una frusta.
Aggiungiamo il tuorlo, il burro a pezzetti e mettiamo sul fuoco finchè non si rapprende e si trasforma in crema.
Lasciamo raffreddare e intanto portiamo il forno ad una temperatura di 180°.
Aggiungiamo l'albume montato a neve fermissima.
Versiamo negli stampini e poniamo in forno finchè non saranno belli gonfi e dorati (circa venti minuti).
Non osservateli mentre cuociono.
Si intimidiscono e si ritirano in se stessi.
Servite subito mi raccomando ;)
sabato 31 ottobre 2009
A Very Goth Cake
Dopo una torta molta viola il Pandino propone una torta molto gotica in occasione di Halloween.
Devo dire la verità, non è che io festeggi questa ricorrenza, ma certe sue usanze son simpatiche e visto che l'occasione rende l'uomo ladro...
Perdonate la mia assoluta inesperienza con il marshmallow fondant, come vedete non mi sono spinta oltre le decorazioni bidimensionali...Vorrei specificare che quello al centro non è Batman, ma un pipistrello :)
Il dolcetto travestito in realtà è un plumcake molto semplice preparato con due degli ingredienti che preferisco: latte di cocco e cioccolato bianco... non è proprio dietetico, ma uno strappo ogni tanto possiamo anche farlo no?
INGREDIENTI
Per il plumcake:
2 uova intere
120 gr di zucchero bianco
200 gr di farina
250 ml di latte di cocco
130 gr di cioccolato bianco nocciolato
260 gr di farina bianca 00
1 bustina di lievito vanigliato
Per il mmf:
Per questa preparazione vi mando alla pagina di Cookaround dove tutta la ricetta è spiegata in modo eccellente e semplicissimo ... qui
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
The Misfits "Halloween II"
PREPARAZIONE
Battete le uova con lo zucchero, aggiungete la ricotta e il latte di cocco creando una bella pastella liscia. Aggiungete la farina e il lievito ammalgamando bene e infine aggiungete il cioccolato bianco tritato grossolanamente... lasciate pure qualche nocciola intera e al massimo tagliata a metà (io le trovo molto simpatiche da incontrare).
Versate in uno stampo da plumcake e cucinate per 30-40 minuti a 180°.
Lasciate raffreddare e se volete decorate con il mmf facendo aderire alla tortina con un velo di marmellata a vostra scelta.
Happy Halloween!!! ... (segue risata vampiresca molto rabbrividente hihihihihi)
martedì 20 ottobre 2009
Una pastiera per tutto l'anno ...
In realtà si tratta di un debito nei confronti di una delle mie zie, un debito che mi portavoa avanti da Pasqua... Le avevo promesso una pastiera gigante solo per lei e con il tempo poi me ne sono dimenticata.
Quale occasione migliore di un venticinquesimo anniversario di nozze?
Non era il dolce "ufficiale", ma è stato un degno rivale di una meringata di pasticceria... non so voi, ma la mia predilezione per le cose più semplice vince su preparazioni più complicate ed artefatte...
La pastiera in questione sembra piccola, ma in realtà pesava la bellezza di 2,8 kg :)
Prego astenersi puristi e talebani della ricetta originale... ho apportato delle modifiche alla frolla e nel ripieno manca la crema pasticcera come nella versione amalfitana...
La mia mamma è originaria della provincia di Salerno quindi posso vantare il 50% delle probabilità di avere un prodotto "verace"... forse...
INGREDIENTI
Per la pasta frolla:
400 gr di farina 00
100 gr di farina di mandorle
2 uova intere
1 tuorlo
150 gr di zucchero
1 presa di sale
150 gr di burro
1 presa di polvere di vaniglia
1 cucchiaino di lievito vanigliato
buccia di limone grattuggiata
Per il ripieno:
400 gr di grano precotto
1 bicchiere di latte intero
scorza grattuggiata di un limone
500 gr di ricotta
300 gr di zucchero
3 uova
100 gr di frutta candita mista a quadretti (meglio agrumi)
1 bustina di vanilina
1 presa di sale
1 pizzico di cannella
2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio ( la quantità dei fiori d'arancio va a gusto personale, consiglio di aggiungerne un po' per volta e assaggiare man mano)
Decorazione:
zucchero a velo
Prima di tutto dedichiamoci alla pasta frolla: mescoliamo insieme le farine, il sale, la buccia di limone, la vaniglia, lo zucchero ed il lievito.Aggiungiamo il burro freddo tagliato a piccoli pezzi e lavoriamolo con le farine fino ad ottenere un composto granuloso. Uniamo le uova intere e il tuorlo e ammalgamiamo per benino il tutto fino ad ottenere una bella palla liscia. Incellofaniamo il tutto e lasciamo riposare in frigo per un'ora abbondante.
Far bollire il grano insieme al latte, alla cannella, la scorza di limone grattuggiata e il sale fino a che il grano non abbia assorbito tutto il latte e si ottenga così una bella crema omogenea. Lasciar raffreddare e a parte battere le uova con lo zucchero, unire la ricotta setacciata, l'acqua di fiori d'arancio e la vaniglia. Assaggiare per valutare la giusta quantità dell'acqua aromatica. Unire la crema di ricotta al grano ormai freddo e aggiungere i canditi.
Stendere la pasta frolla in una tortiera da 30 cm e tenere da parte una bella porzione di pasta per le strisce decorative. Versare il ripieno e terminare con una grata di strisce di pasta che spennellerete con l'albume rimasto.
Infornare a 170° per due ore e mezzo finchè la torta non assumerà un bel colorito.
Lasciar raffreddare ed attendere almeno due giorni prima di decorare con lo zucchero a velo e finalmente gustare.
domenica 18 ottobre 2009
Anche le cicogne bevono la vodka... ovvero il Pandino che sognava di vedere i bufali ...
Ma iniziamo dall'inizio... la storia è lunga e forse la racconto anche per me, per fissare ancora una volta i ricordi...
Tre giorni di concerti, caldo e amici che non vedevamo da tempo :)
Prima di tutto vi presento la nostra mascotta, immancabile compagna di viaggio nella super Punto azzurrina... ecco a Voi Sabines! Il nostro rattino da viaggio preferito!
Partenza da Castelfranco Veneto... Io Tibia, Bubowski (l'identità di B. resterà segretissima come quella di Charlie delle Charlie's Angels) , Sabines e la Super Punto.
La prima tappa è il Friuli Venezia Giulia in particolare Ovaro, cittadina del Carnia molto carina che ci ha attratto per un motivo culinario... i Cjarsons... questi mistici e mitici tortelli ripieni di patate, cacao, spezie e uva passa... conditi con ricotta affumicata e burro fuso... un paradiso gioioso per le nostre papille... Abbiamo visto altro? Fidatevi che i soli Cjarsons meritano da soli un viaggetto in Carnia! Degno di nota era il proprietario-cuoco-filosofo del camping e dell'annesso ristorante che ha preparato il suddetto piatto solo per noi e ci ha ubriacato con le sue grappine home-made ... ehm... si è riso parecchio diciamo...
Da Ovaro inizia così il nostro viaggio verso il Baltico che ci porterà attraverso tutta la Polonia, ma iniziamo dal principio... La nostra prima tappa è Bratislava, ma è davvero troppo lontana così decidiamo di passare la notte a Frauenchirken, una graziosa cittadina su un lago e zanzare enormissime... arrivati finalmente a Bratislava, scopriamo che il centro storico è godibilissmo in un paio d'ore e per la prima volta facciamo un tour guidato sul trenino per i turisti scoprendo che tutto quello che c'era da vedere l'avevamo già visto durante la nostra passeggiata. Peccato per il Rad (Castello) che era assolutamente ed inesorabilmente chiuso per restauro interno, esterno, sotterraneo... disastrato insomma... A detra poteve vedere una foto dell'abside del bellissimo Duomo di San Martino del XIV secolo...
Da Bratislava partiamo in direzione Cracovia e la strada è molto lunga, ma il paesaggio è splendido... attraversiamo i primi Carpazi passando per Wadowice la città natale di Giovanni Paolo II... Ci sono pochi tratti di autostrada in Polonia, la stanno costruendo ora perciò la maggior parte delle volte si passa al centro dei paesini, si resta fermi a causa dei trattori e si spia cosa vendono le vecchine lungo la strada... Il primo impatto con la città è quanto di più positivo, il nostro albergo è vicino al centro storico e possiamo girare a piedi tranquillamente... Passiamo il pomeriggio nei dintorni della piazza del mercato, visitiamo la cattedrale di Santa Maria (foto a sinistra) e concludiamo in bellezza facendo una scorpacciata di pierogi in un bellissimo ristorante sotterraneo con bellissime arcate a volta dai mattoni a vista. Vorrei soffermare i miei ricordi proprio sui pierogi, questi ravioli tipici dell'est che variano il ripieno in base alla località ma soprattutto alla nazione.
I pierogi polcchi sono ripieni di carne o formaggio quark e patate mentre la versione russa può contenere anche il cavolo. Il giorno seguente affrontiamo una meta non facile e ci dirigiamo verso Oswiecim (in tedesco Auschwitz)... che dire... siamo arrivati a Birkenau, la seconda parte del campo, verso le nove di mattina e con un nodo in gola abbiamo avuto il tempo per vedere tutto, ma quando siamo andati ad Auschwitz I non ce l'abbiamo fatta ad entrare... pullman di turisti che scattavano foto ricordo e compravano cartoline del campo, le famiglie che facevano picnic... dovevamo aspettare la guida perchè si entra solo con la guida a meno che non si arrivi dopo le 16.00... siamo andati via.
Non ho niente contro chi scatta foto capiamoci, è giusto resti un segno e che la memoria continui, ma non tollero chi si mette in posa davanti alle rotaie e ai forni crematori sorridendo e mettendosi in posa. Non è accetabile.
Intristiti dal genere umano abbiamo lasciato la cittadina e ci siamo diretti alle miniere di sale di Wieliczka in cui abbiamo fatto un interessantissimo tour di 4 km sotto terra tra le sculture di sale fatte dai minatori. Grazie alla guida (poco incline a sopportare gli italiani) ho scoperto che il pericoloso mestiere del minatore era un grande onore che si tramandava di padre in figlio perchè i minatori lavoravano direttamente per il sovrano. Qui a lato potete vedere la Cappella di Santa Kinga. L'enorme salone è stato scavato e decorato a bassorilievo da tre minatori che hanno dedicato tutta la loro vita alla realizzazione di questa sola opera... anche il pavimento è di sale ed bellissimo nella sua somiglianza con il marmo.
Il giorno dopo lasciamo il nostro albergo a Cracovia e andiamo a visitare l'ultimo grande monumento della città... il Wawel. Ero prontissima, documentatissima a visitare tutto il complesso del castello reale e della cattedrale, la grotta del drago e il museo e tutto quello che c'era da vedere... ma... non avevo fatto i conti con il calendario... era domenica... quindi cattedrale chiusa e blindata per le messe, museo e castello aperti solo dopo le 11.00... e noi non potevamo restare. Un'amica ci attendeva a Lodz e il viaggio era ancora molto lungo... che tristezza...
Vabbè siamo felici perchè dopo due anni rivediamo la nostra bellissima Joe che vive appunto a Lodz e ci ha preparato una sorpresa... ci porta a cena dalla nonna! Quindi una vera cena polacca al 100%! La nonna di Joe è gentilissima e molto ospitale, ma in generale queste due caratteristiche le abbiamo riscontrate nella maggior parte delle persone che abbiamo incontrato nel nostro viaggio, sempre cordiali e disponibili anche di fronte ad incompresioni linguistiche.
La cena è luculliana e pantagruelica. Sì lo è. A partire dalla pentolona enorme di minestra per scaldare le pancine fino al totalpork (neologismo) delle cotolettone polacche altissime e panatissime con una miriade di contorni. Nota interessante sulle bevande... Difficilmente in Polonia si beve acqua durante i pasti perchè questa viene sostituita da infusi di frutta,da vodka o birra per i più giovani. La nostra serata procede tranquilla in un pub del centro, ma qualcosa dentro di me inizia a cedere... La mattina seguente sto malissimo.Un virus intestinale? e chi può dirlo, è certo che mi ha tenuto compagnia tutto il giorno compromettendo inesorabilmente il nostro giorno a Varsavia. Arrivati in città nel primo pomeriggio, dopo un riposino in albergo partiamo per un piccolo tour ma dopo due orette (scarse) inizio a star male di nuovo con qualche sentore di febbre... più del malessere fisico è lo sconforto che mi abbatte un po'... è la nostra prima volta a Varsavia e tutto si blocca per causa mia... sob...
Quindi in sintesi posso dire di aver passeggiato nella città vecchia e devo dire che è ricostruita benissimo, ma si sente troppo questa "ricostruzione"... è tutto troppo perfetto insomma. A malincuore rinuncio ad una cena in una "Pieroggeria" e torno mestamente in albergo sotto le coperte... basta una notte di buon sonno e l'indomani sono già in forze, non al 100%,ma in grado di affrontare la tratta di viaggio più lunga fino a Danzica. Piove e non è il massimo guidare sulle lunghissime drittissime strade polacche in queste condizioni, ma Bubowski è un provetto pilota e non si fa intimorire nemmeno dai triplici sorpassi (in Polonia è una prassi, per questo fanno la corsia di emergenza bella larga!). Lungo la strada vediamo tanti nidi di ciocogne e scopro che sono enormi davvero, alcuni come della vasche da bagno! Dopo qualche ora di viaggio siamo un po' stanchini e decidiamo di visitare il Castello di Malbork, situato a circa un centinaio di km da Danzica e costruito nel 1270. Si tratta del castello gotico più grande d'Europa, costruito dai cavalieri dell'ordine teutonico e utilizzato prima come convento e poi come "area di servizio" in tempo di guerra. Il complesso è immenso e decidiamo di seguire un tour guidato ma, scoprendone la durata (4 ore e mezza), furbescamente passiamo da un gruppo all'altro cambiando sempre guida e riducendo la visita ad un ora e mezza (più che sufficente) includendo anche il museo dei manufatti in ambra.
Finalmente arrivati a Danzica scopriamo che la nostra agenzia di viaggi aveva prenotato una notte anzichè due e il nostro albergo ci aspettava per il giorno dopo... Niente paura, la ragazza alla reception contatta per noi un'altro albergo e ci trova una stanza per la notte, ma arrivati nella nostra nuova location scopriamo che si tratta si hotel categoria lusso con letti in pelle umana e moquette alta 30 cm ...che dire... per fortuna avevamo pattuito di pagare la stessa cifra dell'hotel dove saremmo stati la notte seguente :)
Appoggiate le nostre cosine nella super stanza andiamo alla scoperta della città e scopriamo un centro vivissimo in occasione della festa dei frati francescani che si tiene nelle prime tre settimane di agosto e riempi tutte le viuzze di bancarelle d'antiquariato, dischi in vinile, libri, ambra, liquorini tipici, banchi per mangiare le specialità polacche... un paradiso insomma! Ormai è sera e rimandiamo il giro per bancarelle al giorno dopo optando per una bella cena a base di cosa? Pierogi ovviamente!
La via reale è bellissima al tramonto e si popola di artisti strada, mimi, ballerini di break dance bravissimi... Non lo so perchè ma da subito questa città inizia ad affascinarmi moltissimo, sarà per la lontananza da casa, per il contatto con un mare che nella mia testa ho sempre mitizzato come in un romanzo russo... Danzica è splendida e ne abbiamo sempre più conferme il giorno seguente visitanto la cattedrale della Santissima Maria Vergine, la quale vanta il titolo di chiesa in mattoni più grande del mondo. Il fiore all'occhiello di questo santuario è l'orologio astronomico... un meraviglioso e complicatissimo sistema di anelli permette a questa macchina del 1400 di segnare esattamente ora, data e posizione di pianeti e stelle ... affascinante. Il nostro pomeriggio trascorre sereno sbirciando bancarelle e contrattando i prezzi di dischi new wave polacchi concludendo con una scelta sbagliatissima per la cena... Adesso vi racconto...Iimmaginate di girare tutto il giorno per un mercato enorme e capitare continuamente di fronte ad un banco sul quale cucinano enormi pentoloni di patate novelle alla paprika e spiedi roteano goduriosi sopra le vostre teste affamate... bello eh? Arrivati all'ora di cena voi che fate? Anche se vi si propongono ristorantini bellissimi la vostra testa torna a quelle patate ... Le ordinate, la pappate insieme ad un bello stinchetto e poi... I crampi più lancinanti della storia del Pandino. KO tecnico. Pessima scelte le patate del banchetto... torno silenziosa e triste con la testa bassissima in albergo a fare nanna, colpevole di non aver scelto un posticino più carino e romantico... sob... Patata 1 Pandino 0.
Il giorno seguente lasciamo Danzica dopo una puntatina velocissima al mercatino per comprare gli ultimi dischi e ricordini in ambra, ma oggi il tempo non ci sorride... anzi... piove a dirotto e il cielo è grigissimo... proprio oggi che dovevamo andare a vedere il Baltico... Rinunciamo e puntiamo la rotta verso ovest, il confine con la Germania ci attende e la strada da fare è lunghissima... la nostra tappa è Szczecin, una località di mare su un 'insenatura a pochi km dal confine tedesco. Trovato un camping ci fermiamo a bere una bella birretta ristoratrice e facciamo conoscenza con un simpatico tedesco che ci insegna a bere un particolare tipo di vodka con il succo di mela... si tratta della Grasovka, una vodka dal color paglierino poco amata dai polacchi per il suo gusto lievemente aromatico dovuto da un filo d'erba in infusione nella bottiglia. Da quanto ho capito quell'erba è molto apprezzata dai bufali fatto sta che si sposa benissimo con la vodka annullando il sapore alcolico della stessa... e questo non va bene, soprattutto se vi piace il succo di mela... non aggiungo altro per non compromettermi ulteriormente.Grazie al nuovo cocktail dormiamo come bambini e l'indomani il caro Bubowski fa una domanda che non doveva fare: "Cosa vuoi fare oggi Tibia?"...
Voglio vedere il Baltico...
Santo Bubowski prese così la Punto e ripercorse in verticale altri 108 km solo per farmi mettere i piedi nel Baltico "come simpatica oca migratrice rrrrusssa" ... sì B. mi vuole tanto bene. Ecco, alla vostra destra potete vedere il Baltico. Bello vero? Notate la mia mise da estate polacca: pelle color grigio topo metallizzato e cappotto. Peccato non possiate vedere anche la petroliera nello sfondo! Dopo aver coronato il mio sogno romanzesco entriamo in Germania e ci dirigiamo verso Berlino, ma B. ( e anch'io) è veramente stanco di guidare e troviamo un campeggio carino su un lago a 50 km dalla capitale. La sera ci sfidiamo a fotografare i riflessi sull'acqua e dopo un po' andiamo a nanna... è stata una lunga ed intensa giornata ... Il giorno dopo il nostro programma prevedeva una tappa a Berlino, ma entrare in città avendo a disposizione solo una giornata era troppo pesante anche solo da pensare così decidiamo di procedere e stabiliamo la nostra nuova tappa : Bamberga!
essere bevuta a pasto, ma è comunque piacevole.
La mattina dopo eccoci al momento cruciale: la partenza. Che tristezza dover caricare la macchina sapendo che ci porterà a casa dopo aver visto così tante cose... Ma va bene così. La nostra avventura è stata lunga, densa di emozioni ed ho un sacco di ricordi per cui è bellissimo anche solo riparlarne durante la strada del ritorno...
Questo viaggio ci ha dato tantissimo, abbiamo incontrato persone splendide e sempre disponibili, abbiamo scoperto un Paese difficile e bellissimo allo stesso tempo dove vogliamo tornare assolutamente...e sicuramente una delle tappe sarà di nuovo Danzica.
Grazie a B. il perfetto compagno di viaggio, sempre paziente e pronto a risolvere tutte le mie turbe psicologiche... Non sarei in grado di fare un viaggio così senza il tuo appoggio.
Grazie alla Punto, che ha percorso 8288 km per un totale di 145 ore di viaggio senza mai abbandonarci.
Grazie a Voi se avete letto fino fino a qui condividendo questi miei ricordi.
Un bacino pandino...
giovedì 30 luglio 2009
Un Mojito prima di partire
venerdì 24 luglio 2009
Tortina ai mirtilli e limoncello
Quindi oggi non c'è un motivo particolare o una spiegazione, c'è solo la felicità di papparsi una fettina di dolce bello fresco e dal gusto molto piacevole... mirtilli e limoncello si sposano molto meglio di quanto sperassi.
Mi sono lasciata trasportare dall'inventiva, questo è il risultato e anche se non è bellissimo mi sento di pubblicarlo qui perchè stamattina ha fatto fare un bel sorriso alla mia mamma.
INGREDIENTI
Per la tortina:
250 gr di farina
120 gr di zucchero
50 gr di burro
2 uova
250 ml di latte
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di polvere di vaniglia bourbon
1 presa di sale
100 gr di mirtilli freschi o surgelati
Per la crema:
125 ml di acqua
25 gr di succo di limone
20 gr di burro
20 gr di fecola
70 gr di zucchero
1 uovo
3 cucchiai di limoncelllo
Per la glassa:
due cucchiai di zucchero a velo
1 cucchiaino di limoncello
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
DEUS "Wake me up before I sleep"
In una ciotola mescoliamo insieme farina, zucchero, sale e lievito.
In un'altra ciotola battiamo insieme, le uova, il burro fuso, il latte, la vaniglia e i mirtilli che avremo prima ripassato in un padellino con un po'di succo di limone e un cucchiaio di zucchero.
ottenuta una cremina spumosa aggiungiamo gli ingredienti secchi un po' alla volta fino ad ottenere un bell'impasto liscio. versiamo nel nostro stampo preferito e inforniamo a 180° per mezz'ora- quaranta minuti a seconda del forno.
Sforniamo il dolce, lasciamolo raffreddare e tagliamolo a metà per prepararlo alla cremina.
In un pentolino scaldare l'acqua con il burro, lo zucchero e la fecola e mescolare fichè non si addensa. Aggiungere il succo di limone, togliere da fuoco e aggiungere l'uovo e il limoncello mescolando energicamente con una frusta. Rimettere sul fuoco per un minuto e poi spegnere.
Spalmare la crema ottenuta sul dolce mentre è ancora calda, coprire con la parte superiore del dolce e guarnire con una glassa ottenuta mescolando lo zucchero a velo e il limoncello.
Fredda di frigo ha un suo perchè.
lunedì 20 luglio 2009
Gnocchetti di ricotta estivi
Dopo anni di osservazione ho avuto il coraggio di fare gli gnocchi.
Quando ero piccola aspettavo con impazienza il pranzo del sabato perchè la nonna preparava gli gnocchi di patate; ne preparava una quantità industriale, riempiva due tavole e non bastavano mai perchè c'era sempre qualcuno che voleva fare il bis (io).
Mio paterno nonno aveva un salone di parrucchieri dove lavorava lui, il mio papà, la mia mamma, le mie zie e pure la mia bisnonna. Il sabato si faceva orario continuato e quindi a turno tornavano a casa a mangiare i famosi gnocchi della Teresa che ovviamente era l'ultima a mangiare.
Mi ricordo che ogni piatto veniva condito in modo diverso a seconda dei gusti del commensale: burro e salvia, pomodoro, ragù, parmigiano... Il mio "gusto" preferito però era speciale e potevo condividerlo solo con la nonna perchè il resto della famiglia lo riteneva immangiabile... burro fuso, zucchero e cannella.
Il paradiso dello gnocco. Eccezionale.
Io amo gli gnocchi in ogni loro declinazione, forma e condimento sempre diversi fanno la mia felicità come poche altre cose, ma non avevo mai avuto il coraggio di farli.
Non so dare una valida motivazione al fatto, forse da piccola ne ho fatti così tanti che da lì in poi ho preferito essere invitata o comprarli già pronti. In rete spopolano le ricette di questo piatto, dai classici di patate, ai "moderni" di verdure fino a questi di ricotta in cui sempre si sottolinea la sicura riuscita.
Sono riusciti bene devo dire, ho già segnato alcune piccole modifica da apportare al prossimo tentativo e sto già pensando a qualche sughetto interessante.
Oggi li propongo nel modo più semplice possibile... un sughino leggero di pomodorini datterini e pomodori essiccati.
INGREDIENTI (per due persone)
Per gli gnocchi:
200 gr di ricotta
120 gr di farina
Sale q.b.
Noce moscata
Per il sughetto:
8 pomodorini datterini
3 pomodori essiccati
1 scalogno
6 foglie di basilico
Un cucchiaio d’olio evo
3 cucchiai di passata
Sale
Pepe
zucchero
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Bangles “Manic Monday”
Impastate la ricotta con la farina, salate e aggiungete una grattuggiatina di noce moscata.
Ottenete un bell’impasto liscio, dividetelo in tre e fate dei rotolini larghi due centimetri , tagliateli ogni due cm e passate ogni singolo gnocco sul retro di una grattugia per imprimere il disegno.
Lasciate riposare gli gnocchi il tempo necessario per preparare il sugo.
Fate rosolare lo scalogno tritato in poco olio d’oliva, aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti e i pomodori secchi tagliati il più finemente possibile, fate appassire ed aggiungete una presa di zucchero, sale e pepe. Aggiungete il basilico tritato e la passata di pomodoro, fate ammalgamare e poi spegnete il fuoco.
Portate l’acqua ad ebollizione, salatela e tuffate gli gnocchi. Scolateli dopo un minuto da quando vengono a galla.
Ripassateli nella padella del sugo e servite.
Buona pappa!
lunedì 13 luglio 2009
Pomodori Verdi Fritti
giovedì 9 luglio 2009
Spaghetti al pesto di piselli e menta con ricotta affumicata
Ma erano finiti.
mezzo scalogno
ricotta affumicata ben stagionata
...menta nella pioggia...
mercoledì 24 giugno 2009
Liquore menta e liquirizia... come le caramelle bicolori :)
Bene.
Ecco.
Io finisco le buste.
E nascondo le cartine così mi sento meno in colpa.
Non mi vergogno per niente, c'è qualcosa in quel bigusto che mi fa impazzire.
Qualche settimana fa in un nuovo ristorante ho provato un semifreddo menta e liquirizia (appunto) e l'ho trovato piacevolissimo... devo assolutamente riprodurlo il prima possibile.
Oggi però vi propongo un liquorino dolcetto alla menta e liquirizia da gustare freddo di freezer alla fine di una buona cena e possibilmente in piacevole compagnia.
Posso con orgoglio dire che gli ingredienti usati qui sono speciali nel senso che la menta è la mia e la liquirizia proviene da un blocco di liquirizia calabra purissima acquistato ad una fiera di prodotti tipici.
La menta in particolare è della specie Valdostana, non è pungente ed ha un bel gusto morbido, molto diversa dalla piperita o dalla menta glaciale e perfetta per i cocktails... a breve mi farò il mojito in casa :)
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Hedwig And The Angry Inch "Sugar Daddy"
sabato 20 giugno 2009
A Very Purple Cake
Il viola è un colore nobile, un colore misterioso che è in natura è stato donato a pochi eletti...
Dedico questo dolce ad una persona molto speciale che ha compiuto gli anni questa settimana, una persona che mi è rimasta accanto nel corso degli anni e sulla quale posso sempre contare :)
Ho scelto i frutti di bosco perchè questa persona è amante della montagna e dei dolci alla ricotta (scoperta di una settimana fa)... spero di far cosa gradita e spero di stupirlo un pochino (a volte è difficile) visto che dolci non ne mangia moltissimi... anzi lui dice di mangiare solo i miei .
Ovviamente sono orgogliosa di ciò.
Questa creatura dolce è una cheese cake alleggerita dalla ricotta e resa preziosa dai frutti di bosco, è velocissima da preparare ma la vera particolarità è lo zucchero muscovado che le conferisce un gusto particolarissimo caramellato (grazie ad Artemisia per avermelo fatto scoprire).
Questa volta mi permetto di consigliare un vino che ho avuto l'occasione di degustare stasera come accompagnamento a questo dolce... Recioto della Valpollicella del 2004.
Veramente perfetta come accoppiata, i frutti di bosco erano esaltati dall'aroma caldo e fruttato di questo vino rosso che può essere classificato come "da meditazione".
Stanotte dormirò felice.
INGREDIENTI
Per la base:
150 gr di biscotti secchi
60 gr di burro
Per il ripieno:
500 gr di ricotta
100 gr di zucchero
2 uova
2 cucchiai di farina
200 gr di frutti di bosco
3 cucchiai di zucchero muscovado
Per la gelatina:
12 gr d colla di pesce
200 l di succo di mirtillo
1 cucchiaio di zucchero muscovado
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Queen "Innuendo"
Frullate finemente i biscotti e ammalgamateli con il burro fuso.
Con il composto create il fondo di una tortiera a cerniera e mettete in frigo a riposare.
In una casseruola scaldate i frutti di bosco con lo zucchero muscovado ed un filo d'acqua per fare un po' di sughetto.Lasciate raffreddare. Con un frullino o nel mixer unite la ricotta, le uova e lo zucchero fino a creare una bella crema densa, per ultima unite la farina. Unite i frutti di bosco alla crema e versatela sul fondo di biscotto. Infornate a 180° per 1ora fino a che non risulta "ferma".
Lasciate raffreddare e preparate la gelatina: ammollate la gelatina in acqua per 10 minuti, strizzatela e scioglietela a bagnomaria in 200 ml di succo di mirtillo con lo zucchero. Versatela sul dolce quando è tiepida e mettete in frigo a rassodare.
Se volete guarnite con altri frutti di bosco.
Pappate in compagnia.
:)
mercoledì 17 giugno 2009
Torta di mele e amaretti
La scorsa settimana ho finito un corso di contabilità.
Devo ammettere che è stata una delle prove intellettive più dure e noiose (siamo sinceri) che la mia testolina abbia mai affrontato avendo io scelto sempre studi umanistici.
Che relazione può avere un blog di ricette e pensierini con un corso di contabilità?
Ovvio.
I festeggiamenti alla fine del corso.
E il dolcetto chi lo porta?
Ovvio.
Lo porta il Pandino.
Il Pandino però si sa … è timido, riservato, ha un po’ paura dei giudizi … allora cosa fa?
Ovvio.
Gioca in casa.
Gioca con una ricetta che parla della sua infanzia pandina, della nonna paterna che ti mette a sbucciare chili e chili di mele e di come negli anni la ricetta è ormai diventata parte fondamentale dei ricordi.
Insieme alla crostata alla marmellata di prugne, la torta di mele era un must settimanale nella cucina della nonna… il risultato: la pasta frolla mi riesce bene, ma odio sbucciare le m
ele.
Consiglio? Armatevi di fidanzato o marito sbucciatore :)
Rispetto alla ricetta consueta stavolta ho aggiunto gli amaretti e sono soddisfatta del risultato, la prossima volta lascerò interi quelli tra i due strati … sicuramente la sensazione di mandorla sarà più persistente.
La consistenza della torta è pari ad una crema pasticcera molto soda e il profumo è paradisiaco …
Di solito la mangio a grandi bocconi accompagnata da una bella tazza di caffelatte … Il cucchiaino non è previsto nella scena.
INGREDIENTI
250 gr di farina
3 uova
Scorza grattugiata di un limone
200 gr di zucchero
1 presa di sale
2 bicchieri e mezzo di latte fresco
15 amaretti sbriciolati
50 gr di uva passa di Corinto (o sultanina va bene lo stesso)
Liquore a piacere
COLONNA SONORA DA ESECUZIONE
Radiohead “Black Star”
Mettere in ammollo l’uva passa in acqua tiepida con l’aggiunta di un liquore dolce a vostra scelta (Io ho usato un limoncello fatto in casa).
Sbucciare le mele, tagliarle a fettine sottili e tenerle da parte.
Battere le uova intere con lo zucchero e la scorza di limone fino a che non diventano belle spumose, aggiungere la farina e mescolare per bene. Versare filo il latte sempre mescolando fino ad avere una pastella omogenea.
Versare metà della pastella in una tortiera a cerniera e disporre le fettine di mela in file parallele e ravvicinate, incastrandole un po’ tra loro per rendere stabile e compatto il tutto.
Distribuire metà degli amaretti sbriciolati e metà dell’uva passa.
Versare il resto della pastella e disporre le fettine di mela restanti sempre in senso verticale e ben vicine le une alle altre. Terminare con gli amaretti e di nuovo l’uva passa.
Cucinare per un’ora a 180° .
Et voilà.